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Daniela e la sua famiglia: benvenuti al sud!

foto-6modificataAnche oggi lascio la parola ad altri. E’ il turno di Daniela. Altro cuore pulsante del mio blog. Mi aiuta, mi insegna e divide il suo sapere informatico con pazienza e comprensione. E’ sempre disponibile  e sopratutto è una cuoca vera. Leggendo capirete da chi ha imparato quello che conosce in fatto di cucina….il resto è farina del suo sacco prezioso.

Come nelle classiche famiglie meridionali, ogni momento è buono per riunirsi tutti insieme intorno ad un tavolo. Nella mia, questa cosa avviene spesso e volentieri… a discapito della cuoca: mia mamma!
Il piu delle volte la tavolata e’ formata dalle stesse persone: nonno Giuseppe, 90 anni suonati, non vede l’ora di mettere le gambe sotto al tavolo per iniziare mangiare qualsiasi cosa gli passi sotto il naso. Nonna Anna Maria, 85 anni, costantemente dietro al marito per tenere a bada il colesterolo! Pierino..quasi 70 anni…mio padre, che per ogni pietanza presente sul tavolo.. dice: “Buono eh, per forza l’ho pagato io!” Mio cognato, Cosimo, ormai in famiglia da ben 14 anni, sempre pronto a dire la sua! La futura cognata, Roberta, perennemente a dieta…salvo queste occasioni! E poi ci siamo noi figli, io, mia sorella maggiore Tiziana e mio fratello minore Christian. Presi singolarmente qualcosa di buono abbiamo, ma tutti e tre insieme siamo la disperazione di mia mamma, che in queste occasioni viene costantemente presa in giro per la sua cadenza barese e per le sue frasi senza senso!

In fine c’e’ lei, la mia piccola nipotina, la tenerona di casa, Giulia, 6 anni. Sempre pronta a donarti un sorriso e un abbraccio. E di certo come in ogni famiglia che si rispetti, non puo’ mancare il cucciolo di casa… il mio patatino Delpy, un cagnolino di 2 kg, pelo compreso, in famiglia da oltre 10 anni, sempre alla ricerca di coccole e di cibo…ovviamente! A capo di questa tavolata c’e’ lei..la cuoca! Mariangela… che lavora da sempre, che supporta e sopporta tutti noi!Cio’ che prepara, per questi pranzi o cene, mette tutti a tacere e soprattutto d’accordo…

Un classico è riso patate e cozze…molto gettonato!

Ecco la ricetta, tramandata da mamma a figlia:

Ingredienti: 1kg di riso (che non scuoce), 2 kg di cozze,3 patate di media misura, sale e pepe q.b., 1 lt d’acqua tiepida salata, prezzemolo, 1 scatola di pelati a pezzetti, olio extravergine d’oliva.

Procedimento: scaldare circa un litro d’acqua e salare. L’acqua deve essere tiepida, non bollente. Sbucciare le patate e tagliarle a fette poco meno di un 1cm. Pulire le cozze, meta’ cozze toglierle dal guscio e l’altra meta’ di cozze utilizzarle con meta’ guscio. In una teglia da forno con i bordi alti, tipo quella per le lasagne, rettangolare in genere, versare un filo d’olio sul fondo e fare uno strato di patate fino a coprire tutto il fondo della teglia
(non sovrapporre le fette di patate).
Sullo strato di patate mettere un po’ di prezzemolo tritato , dei pezzettini di pelati sparsi e pepe a vs piacere.
Disporre le cozze col guscio e fare uno strato fino a coprire lo strato di patate. Su questo strato di cozze aggiungere altro prezzemolo tritato, pelati e pepe a piacere. Coprire completamente lo strato di cozze con il riso crudo.
Sullo strato di riso aggiungere un ulteriore strato di prezzemolo, pelati e pepe. Terminare con le cozze senza guscio spargendole sul riso.
Coprire il tutto con l’ acqua calda (non bollente) fino coprire completamente.
Infornare a 180° gradi, per 20/25 minuti. Quando il riso sarà evidentemente cotto servire caldo.
Se dovesse mai avanzare…il giorno dopo e’ ancora piu buono! e lo dico per esperienza!

Daniela

Soundtrack(direttamente dall’autrice):   http://www.youtube.com/watch?v=yp_CvmOvLoQ

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di pesto e gnocchi, perché chi soffre possa chiedere aiuto

_MG_1195modificataNon guardo molto la televisione. L’altra sera, però, mi è capitato di guardare un programma dove si parlava di disturbi alimentari. Mi ha un po’ turbata, devo ammetterlo. Sono stata a dieta diverse volte e a ritmi alterni. I risultati spesso sono stati scadenti o neanche percettibili ma non ho mai nemmeno pensato di eliminare il cibo dalla mia vita. I drammi di queste persone sono profondi e vengono da molto lontano . Mi sono commossa sentendo storie di disagio di questo genere. Per le persone che, come me, amano il cibo, è difficile concepire un rapporto così terribile nei confronti del combustibile del nostro corpo. Sono molto sensibile agli aspetti nutrizionali di ciò che ingeriamo. Mi incuriosisce molto il pensiero dei professionisti che prediligono alcuni cibi magari a discapito di altri. Leggo con grande curiosità saggi sull’argomento e trovo molto interessante questi diversi punti di vista intorno al cibo. La mia preghiera per tutti coloro i quali si trovano in questa situazione è di non aver paura di cercare aiuto. Sarebbe bello poter alleggerire il cuore di chi sente di non avere alcun sostegno; perchè il problema spesso è la solitudine e la sensazione di non aver alcun paracadute che possa sostenerci. Il cibo rappresenta al convivialità, lo stare insieme alla propria famiglia e agli amici. Quindi non fatico a credere che alcuni problemi legati al cibo siano una diretta conseguenza di situazioni personali croniche. Il cibo è combustibile puro per il nostro motore. Dobbiamo custodirlo, coccolarlo e trattarlo con riguardo. Questo pensiero mi sta accompagnando da più di un giorno e quindi ho deciso di parlarne perchè, evidentemente, aveva bisogno di essere elaborato. Spontaneamente mi congedo con la speranza di essere sufficientemente acuta qualora dovessi notare un problema come questo in un amico; e ancora di più di avere la forza di affrontarlo con la dovuta cautela e la grazia necessaria affinché questi, possa sentirsi accolto.

Gnocchi di zucca e patate con pesto.

Ingedienti: gnocchi artigianali (non son riuscita a farli a casa, questa volta), basilico (dritto dritto da un bel vaso del mio terrazzo), pecorino romano, parmigiano, un pizzico di sale, aglio, olio evo, pinoli. Le quantità dipendono un po’ da quanto basilico avete a disposizione.

Procedimento: quando sono così di corsa come stamattina, metto tutto in un mixer e lascio che la tecnologia faccia il suo dovere e mi alleggerisca la giornata. Lascio cuocere gli gnocchi e servo.

Semplice ed efficace, quando i pensieri hanno necessità urgente di tutta l’energia positiva di cui disponi.

Soundtrack:   http://www.youtube.com/watch?v=koFM5paYEmM

keep in touch and keep cooking

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Norma, sotto il caldo sole della Sicilia

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Ieri ho pensato tutto il giorno alla ricetta di cui parlarvi quest’oggi. La pioggia battente non ha lascia molto spazio, tuttavia, alle cose piacevoli. Ma a discapito del freddo e dell’umidità, ho deciso di raccontarvi un piatto a me molto caro. Torniamo in Sicilia, dove regna il sole e le verdure crescono rigogliose. Pensiamo all’estate, alle colline dell’entroterra, ai piedi dell’Etna. La vista si perde tra i filari di ulivi e le coltivazioni di pomodori e melanzane. L’aria è secca, calda e avvolgente. Regna la quiete e ogni tanto si vede all’orizzonte un cane randagio che vaga in mezzo alla campagna, tra la terra scura arata di recente e file sterminate di agrumi. E’ l’ora del sonnellino pomeridiano e fino alle 16.30 niente si muoverà. Si può immaginare una spiaggia lontana brulicante di bambini che giocano e di persone in vacanza che discutono animatamente sotto l’ombrellone con i propri familiari. Ancora più avanti possiamo trovare la piana di Agrigento dove turisti curiosi camminano tra le maestose colonne doriche di epoca ellenica. La Sicilia racconta sempre tantissime storie ma queste immagini sono quelle che nella mia testa risuonano felici sentendo parlare di questa terra tanto ricca e piena di fascino. Per tutte queste ragioni ho deciso che per tutti voi oggi ci sarà il sole e si mangerà all’aria aperta con un buon bicchiere di Glicine ghiacciato ad accompagnare le mie mezze maniche alla Norma:

Ingredienti: pasta di grano duro trafilata a bronzo, salsa di pomodoro (meglio se fatta in casa), aglio, olio evo, sale, melanzane, ricotta salata.

Procedimento: lavare e tagliare le melanzane a cubetti. Mia nonna, in realtà, le ha sempre messe sotto sale per 30 minuti, prima di cuocerle, per eliminare il sapore amarognolo. Io di recente lo faccio meno ma è comunque una buona tecnica (e se lo dice la nonna potete esserne certi). Disporle in una padella con un pochino di olio e uno spicchio di aglio e accendere il fuoco. Lasciarle cuocere finchè non diventeranno belle dorate mantenendo la consistenza piuttosto soda. Quindi condire con il sale e lasciarle intiepidire. In un pentolino mettere a scaldare la salsa di pomodoro (presto vi darò la mia ricetta personale della salsa…ma serve un clima più consono) finchè non sarà cremosa e calda al punto giusto. Mettere a cuocere la pasta in acqua salata e scolarla quando ancora sarà al dente. Condire con il sugo di pomodoro, aggiungere le melanzane e, direttamente nel piatto, terminare con una bella manciata di ricotta salata grattugiata. Non ve ne pentirete, prometto!!!

n.b. le melanzane dovrebbero essere fritte ma io non mi sento mai di appesantire un piatto così speciale, perchè altrimenti non potrei mangiarlo così spesso!!

p.s. forse oggi il tempo migliorerà! Let’s see!!!

Soundtrack (magicamente selezionata dal mio instancabile Dj): http://www.youtube.com/watch?v=rublV5LQ5Ds

keep in touch and keep cooking

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