archivio | febbraio, 2015

Milano-Roma e peperoni in agrodolce

_MG_7952modificataDiario di una giornata di lavoro diversa.
Milano-Roma: andata. Attraversare l’Italia in treno è, per me, un po’ come l’arrivo di una fresca brezza dopo giorni di grigiore. Respiro passando in mezzo a colline, campi e prati. Osservo il cielo cambiare tonalità, le nuvole diventare bianche e spumose come montagne di panna montata. Mi godo la luce che filtra fino ad illuminare alberi di mimose gialle già pronte per essere annusate. Mi concentro sulle piccole case, sui paesi e sui
borghi di un’Italia che amo e che, ogni tanto, mi lascia preplessa, densa di problemi e ingolfata da anni di maltrattamenti interni, quasi come fosse il peggior nemico di un popolo che troppo spesso dimentica da dove viene.
Noto un gregge di pecore così grande, su un campo verdissimo, neanche fossimo in Irlanda o in Nuova Zelanda. Le meraviglie di un paese così prezioso, così pieno di vita e di risorse possono ridonare il sorriso in giorni troppo pieni di problemi da risolvere. Sentiamo di dover assolutamente affrontare duramente guai, insidie, vicissitudini e ogni sorta di problema annusiamo nell’aria. Anche quando non ce n’è ragione. Anche quando dovrebbe essere l’ultimo dei nostri pensieri. Ieri parlavo con un conoscente che non sta bene. Lucidamente ha ammesso come, anche in caso di malattia, il cervello si contorca in struggimenti ridicoli verso problemi che, in realtà, non sono problemi. Io sono fortunata, lo so. Me lo dico spesso. Ma anche io mi arrotolo sempre troppo nel cercare sempre una rapida risoluzione dei guai. Riesco a dire grazie, però. Il viaggio è così breve. Un lusso, da un certo punto di vista. Un vero peccato, dall’altro. Avrei voluto non finisse mai.

Roma-Milano: ritorno. Tornare verso casa è sempre stato un percorso complicato per me. Troppe volte ho sperato di non doverlo fare. Troppe volte avrei voluto proseguire un viaggio. Troppe volte avrei voluto seguire qualcuno. Oggi non più. Oggi tornare a casa è un miracolo. E immaginare il rientro è ancora più emozionante. Dal mio treno si vede l’oscurità. Allora immagino solo le vite di quanti vivono in tutti questi kilometri , tra Milano e Roma. Anche oggi non mi sono fatta mancare il brivido del rischio, del ritardo di chi non sa accontentarsi. Non ho preso un taxi per raggiungere il mio appuntamento. Troppo facile. Non vuoi dimostrare a te stessa quanto sei indipendente e organizzata anche in una città che non è la tua? Nooo..troppo semplice. Non sarei io. Nel bene e nel male. Vittima di un server crollato chissà dove, non riuscivo a riconsegnare la mia car sharing. Non riuscivo a contattare il servizio clienti, preso d’assalto da migliaia di sventurati come me. Ho gridato contro l’auto. Ho messo in dubbio di essere fuori dalla cerchia consentita. Mi sono disperata. Mi sono ricreduta. Ho chiamato casa perchè si collegassero con Marte o con il buon Dio e mi trovassero una soluzione. Poi ho abbandonato l’angoscia e ho pensato che non fosse così grave. Mi avrebbero aspettata al mio appuntamento. Ho avvisato e atteso che qualche anima pia mi fornisse una soluzione plausibile. Non ho pensato di tornare a Milano con la macchina. Questo no. Sarebbe stato eccessivo anche per una piccola aspirante Mac Giver come la sottoscritta. Sono sopravvissuta e questo ritorno in treno è stato ovattato dal suono della mia musica nelle orecchie, da voci amiche al telefono, da messaggi d’amore con la mamma e dalla voglia di aprire la porta di casa. Ho capito bene il concetto di “insieme” e non guardo indietro quando torno a casa. Lascio il sole alle spalle, come in una bella giornata di estate. Vado verso il luogo esatto dove vorrei essere, con la strada illuminata da sfumature rosa e viola….
Non ho cucinato oggi; e penso che non lo farò neanche stasera perchè sono sfinita. Mi concederò un comodo e romantico delivery e le coccole smisurate dei miei micini che spero non mi abbiano distrutto casa in questa lunga giornata da soli.

Buona giornata, amici!!

Peperoni in agrodolce:

Ingredienti: cipolla, peperoni rossi, peperoni gialli, sale, zucchero, olio evo, aceto, uvetta e pinoli.

Procedimento: mettere in ammollo in acqua l’uvetta. Lavare e pulire bene i peperoni facendo attenzione di togliere le pellicine interne e i semi. Tagliare i peperoni a striscioline e la cipolla in anelli piuttosto sottili. In una padella far scaldare un filo di olio evo. Aggiungere la cipolla e lasciare stufare per qualche minuto a fiamma moderata. Unire i peperoni e far cuocere 3/4 minuti. Condire con sale, zucchero, una spruzzata di aceto e un paio di cucchiai di acqua. Aggiungere infine l’uvetta strizzata e i pinoli. Coprire il tutto e lasciare cuocere per 15 minuti.

Soundtrack: https://www.youtube.com/watch?v=djV11Xbc914

keep in touch and keep cooking.

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febbraio di episodi e…gnocchetti di patate con cavolo nero e cozze

_MG_8018modificataUn weekend che ha il profumo di biscotti e limone, una cena con le amiche, una nuova libreria da montare e le amorevoli cure ai miei due nuovi amici pelosi. Questo il ritmo degli ultimi giorni, come un metronomo perfettamente in linea con una melodia. Un lusso, uno spettacolo che neanche la pioggia di sabato ha saputo scalfire. Una gioia vedere il sole che, piano piano, spunta con delicatezza tra le nuvole. Tè bianco caldo, coperta, e parole. Un lento ondeggiare che rimette in discussione tutte le paure e le ansie di questi giorni. Sentire. Una parola che vorrei tatuare sul cuore. Febbraio è sempre un mese strano. Ho già voglia di primavera, sento il desiderio delle giornate che, piano piano, si allungano. Soffro un po’ l’umidità e penso a quante cose sono, per caso, successe sempre a febbraio. Una di queste è stato il trasloco nella casa dove vivo oggi. Uno dei luoghi che preferisco al mondo, dove fin da subito ho cominciato a sentirmi nel nido. Quando ancora non avevo il piano cottura e per settimane ho cucinato solo con il forno, quando tornavo dall’ufficio la sera e mi sembrava di essere in paradiso. Provenivo da una casa nella quale ero stata felice e allo stesso tempo tremendamente sofferente. Lo spostamento è stato vero rinnovamento. Con due amiche e il mio fratellone abbiamo caricato le auto con tutti gli scatoloni e in un fine settimana di cinque anni fa, sono arrivata nel luogo dove oggi spero di tornare ogni volta che mi allontano. Alcune volte abbiamo bisogno di quell’ossigeno al sapor di timo e agrumi. Alcune volte abbiamo bisogno di credere che esista un modo per respirare a fondo e azzerare le emozioni. Alcune volte abbiamo bisogno di lasciare alle spalle alcune persone; alcune volte abbiamo bisogno di scrivere una nuova lista di cose da fare. Alcune volte dobbiamo ricordarci di andare nella direzione di quella lista, perchè dentro c’è tutto quello che speriamo, per noi, per chi amiamo e per quelli che vogliamo diventare. Buona settimana gente….

Come spesso accade, da una ricetta letta da qualche parte sul web (non mi ricordo dove…sorry)e un po’ rivisitata: gnocchetti di patate con cavolo nero, cozze e pecorino romano.

Ingredienti: gnocchetti di patate, cavolo nero, aglio, peperoncino, pomodorini, cozze, olio evo, sale e pecorino romano.

Procedimento: pulire bene il cavolo nero e tagliarlo a listarelle piuttosto sottili. Tagliare in 4 parti e lavare i pomodorini. Mettere in una padella uno spicchio di aglio con dell’olio e del peperoncino, aggiungere i pomodorini e il cavolo e lasciare stufare aggiungendo del sale. In un’altra padella mettere olio, aglio e peperoncino. Non appena caldo unire le cozze e lasciare cuocere. Togliere le cozze dai gusci e lasciare da parte. Filtrare il brodo delle cozze e tenere a portata di mano. Mettere l’acqua a bollire. Cuocere gli gnocchi e scolare bene. Unire nella padella con pomodorini e cavolo. Aggiungere un po’ di acqua filtrata delle cozze e terminare la cottura degli gnocchi. Unire le cozze e servire con una spolverata di pecorino romano grattugiato. 

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=i1Jp-V4jalI

keep in touch and keep cooking.

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vellutata di cavolfiore con cubetti di salmone scottato per una nuova vita confortevole

_MG_7842modificataLa settimana si è conclusa con due gatti all’attivo, invece di uno. Potrei dire che la dolce Emma mi abbia teso una splendida imboscata, ma non direi tutta la verità. Emma è una ragazza che in modo del tutto volontario, cerca di dare una casa a cani e gatti randagi che vivono intorno al Vesuvio. L’ho conosciuta per caso, dopo che due amici comuni hanno adottato due gatti qualche mese fa. Organizza staffette per mandare verso nord qualche cucciolo, affinchè possano trovare una casa accogliente e piena di coccole. Questi volontari sono scrupolosi. Ho avuto modo di constatarlo. Hanno una fitta rete di persone che si prodigano per andare a trovare la famiglia di adozione che si prenderà cura degli animali che affidano, con lo scopo di regalare una vita migliore a queste bestiole che, nella maggior parte dei casi, hanno già patito sofferenze sufficienti a due vite intere. Emma ha mandato qui Jutta, una ragazza dolcissima che si è assicurata che Ginger potesse avere una casa calda e confortevole e persone pronte ad amarlo. Emma mi ha chiamata sabato dopo pranzo: “Ciao Chiara, senti ho pensato che Ginger avrebbe bisogno di una compagnia per questo viaggio. E’ piccolo e tutte queste ore sarebbero tante per lui, circondato da gabbie con soli cani all’interno.” E io: “Lo so, Emma! Hai ragione”. Emma: ” Avrei pensato di mettere nel trasportino un gattino rosso, più grade di due mesi che possa fargli compagnia. Te lo lascio per qualche giorno in attesa di trovare un’altra famiglia che lo adotti. Non ti preoccupare. E’ un affido temporaneo, un cosiddetto stallo”. Ho accettato senza pensare. Erano dieci giorni che pensavo a Ginger al freddo di una gabbia all’aperto mente nevicava da quelle parti. Non avrei potuto infliggere altra sofferenza al micino scelto, sempre senza pensare, da una fotografia su internet. Sapevo che sarebbe stato Lui il compagno di viaggio per questa vita nuova. Domenica mattina molto presto, con una pioggia battente, siamo andati a prendere questi due peluches alle porte della città. Uno scambio prudente e veloce. L’autista, stanco ma con un viso molto dolce, ci ha consegnato i piccoli con gentilezza e premura. Li ha lasciati alla loro vita nuova ed è ripartito per il suo interminabile viaggio di ritorno. Ginger e Lemon hanno una nuova casa e una nuova famiglia. Decisamente tutti molto happy…le decisioni migliori della mia vita le ho prese senza pensare troppo.

Vellutata di cavolfiore con cubetti di salmone scottato: sana, gustosa e veloce da preparare.

Ingredienti: 1 cavolfiore (circa 500 gr.), mezza cipolla, 1 cucchiaio di dado home made, 2 cucchiai di farina di farro, 1 trancio di salmone, olio evo, fior di sale.

Procedimento: pulire il cavolfiore e lavare le cimette. Metterlo in acqua di ugual peso. Unire la cipolla tagliata a metà e il dado. Lasciare bollire per circa 20 minuti. Aggiungere la farina e tritare con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una vellutata. In un padellino scaldare poco olio evo. Tagliare a cubetti il salmone e scottare a fiamma alta il pesce. Salare leggermente con fior di sale e adagiare sulla crema.

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=lp-EO5I60KA

keep in touch and keep cooking.

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