archivio | marzo, 2014

lassù sulla montagna

foto 5-1Primo week end di primavera in ogni senso. Approfitto e corro in montagna a respirare un po’ di natura. Come molti soffro un po’ durante la settimana lavorativa. In attesa che i giorni feriali diventino più a misura mia, durante il fine settimana, mi concedo tutto quello che mi appassiona: corsi di cucina, gite fuori porta, mostre, cenette e localini speciali. Venerdì sera, dopo il lavoro, si parte direzione Pinzolo: uno dei luoghi familiari alla mia mente. Dopo una lunga notte di sonno ci attende un sabato pieno di sole, camminate amore e amicizia. In montagna la sveglia è presto. Non si può perdere nessun minuto di sole e luce. Camminiamo in riva al fiume, in mezzo ai prati. Non ci disturba neanche l’odore acre del concime rigorosamente naturale che aleggia in alcune zone. E’ un prezzo che paghiamo volentieri per essere qui ad assistere alla natura che si risveglia. Intorno a noi le Dolomiti sono imponenti e ancora bianchissime. Ci fermiamo per pranzo in un luogo che negli ultimi anni ha cambiato identità mantenendo il suo nome. Da piccolo ristorantino romantico è diventato un pub con carattere, ottima birra e cucina semplice ma perfettamente adatta al luogo. Si tratta della Speck Stube Alimonta. foto 3-3 foto 4-3 foto 2-4 foto 1-4Proseguiamo con un passaggio a Madonna di Campiglio. Non c’è molta gente e questo aiuta il paese a mostrarsi nel suo splendore. Non amo quando è troppo affollato perché perde proprio la sua magia. Non ci arrendiamo, continuiamo a passeggiare perché non vogliamo perdere neanche un minuto di sole. Solo intorno alle 17.00 le alte montagne intorno a noi rapiscono il sole e lo portano lontano. Ci vorranno molte ore per rivederlo. Ci ha scaldate, ci ha rigenerate e ci ha regalato la sua energia. E noi siamo grate.

Un po’ di relax e una doccia ci fanno tornare l’acquolina in bocca. Ho prenotato in un altro luogo a me familiare. E’ un posto dove amo portare gli amici che vengono per la prima volta a Pinzolo. Casa al Campo. E’ un  agriturismo gestito da una famiglia del posto. Loro sono carinissimi e cucinano esattamente alla loro maniera: adorabile. Il menù è una degustazione nella quale è possibile scegliere il primo (tra una scelta di tre diverse proposte) e il dolce (altrettante). Il resto è fisso ma ne vale la pena. Passiamo una serata tra chicchere e allegria. Mangiamo affettati e formaggi di loro produzione con una composta di zucca e uno sformatino di grana con marmellata di cipolle. Proseguiamo con tagliatelle di grano saraceno con salsiccia e radicchio dell’orso e ravioli ripieni di formaggio locale e conditi con erette di campo. Poi ancora a seguire un assaggio di arrosto e una piccola salsiccia adagiati su un po’ di polenta di Storo. Al dolce sono veramente piena nonostante le rassicurazioni iniziali della proprietaria che , raccontando il menù ai miei commensali, ha garantito che saremmo arrivati alla fine senza fatica viste le porzioni contenute (io sono già pienissima). Rinuncio ad un tortino al cioccolato, ad una crostata di mele cotogne e ad un semifreddo e mi concedo una granita con i lamponi raccolti durante l’estate e zenzero. Divina!! Ottima scelta.

E’ stato un sabato rigenerante e amo condividerlo con voi….

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Senape ed Aquiloni

_MG_9540Adesso non ho veramente più scuse per essere pigra e tralasciare la passione per la scrittura. Dal fisso faccio fatica perché, dopo una giornata di lavoro, mi annoio a stare  alla scrivania, mentre ho sempre accusato il tablet di non essere utile e confortevole per una scrittura lunga (in barba a tutte le teorie che lo descrivono come il device da divano per eccellenza). La mia nuova tastiera per tablet, mi cambierà la vita.In questi mesi  ho scritto sul mio quaderno segreto dei desideri. Ho raccontato il mio viaggio in India, sentendo , giorno per giorno, tutte le emozioni che hanno attraversato corpo e mente. Avevo evidentemente bisogno della carta alla quale riesco ad affidare i pensieri più intimi. Alterno momenti di riflessione a momenti di grande ricerca interiore e quando si verifica questo, c’è nell’aria il sapore delle novità. Dopo quindici lunghi giorni di cucina indiana pensavo di tornare stanca dei sapori e delle spezie incontrate ovunque. Mi sbagliavo. Ho fatto scorta ed incetta di spezie, legumi e tè e appena tornata, ho organizzato una cena indiana piena di sapore e piatti succulenti. Chissà se i miei ospiti hanno avuto la mia stessa sensazione.

Ciò di cui ho più nostalgia sono, però, i campi di senape e gli aquiloni. Distese immense di piccoli fiori gialli. Ore e ore in macchina ammirando la grande India avvolta nei suoi campi di senape e nei suoi cieli blu pieni di aquiloni rudimentali e coloratissimi.Questo viaggio ha acceso in me una gran voglia di primavera anche se il ritorno a casa è stato all’insegna della grande acqua con temporali che ci hanno appena abbandonato (forse,lo spero).Come al solito mi consolo, in cucina, la mia casa…il luogo dove posso far trionfare la voglia di cieli azzurri e fiori gialli.

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Per stasera ho quindi messo a frutto le leccornie ricevute dal mio fornitore di frutta e verdura biologica a domicilio e ho preparato una super vellutata di piselli e patate.

Ingredienti: 1kg di piselli freschissimi, 3/4 patate piccole, dado bimby (di mia produzione) e tanto amore.

Procedimento: è così semplice da non essere quasi credibile. Sgranare i piselli e toglierli dalla buccia. Pelare e tagliare le patate in cubetti non troppo piccoli. Mettere tutto in un tegame non molto grosso e possibilmente di acciaio. Aggiungere acqua e un cucchiaio abbondante di dado (meglio se è fatto in casa e con verdure biologiche).  Lasciare sobbollire per circa 20/25 minuti e frullare con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una vellutata lucida e cremosa.

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A seguire delle polpettine di platessa con porri stufati in padella.

Ingredienti per le polpettine: platessa pulita e tagliata a tocchetti, prezzemolo fresco, sale, pepe, rosmarino, curcuma, 1 manciata di pangrattato, parmigiano grattugiato, 1 uovo.

Procedimento: mettere in un robot tutti gli ingredienti e tritare per poco. Lasciare riposare per 15 minuti il composto e formare delle palline piuttosto piccole che poi impaneremo nel pangrattato. Mettere in forno su una placca rivestita di carta forno e far cuocere per circa 15/20 minuti a 180° fino a doratura completa.

In una padella antiaderente lasciar scaldare un filo di olio e poi mettere a cuocere il porro precedentemente tagliato a listarelle e lavato accuratamente. Lasciar cuocere a fiamma media, eventualmente aggiungendo un goccino di acqua. .

Buon appetito di cuore!

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Luca Centurelli

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