Eh niente! Adesso è tutto vero…ci abbiamo pensato tanto, abbiamo vagliato un sacco di ipotesi ed alternative. Abbiamo consultato esperti, amici, la nostra famiglia e il nostro cuore. Questo progetto ...
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febbraio di episodi e…gnocchetti di patate con cavolo nero e cozze

insalata tiepida, in un sabato freddo

noi e le frappe di Carnevale
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di una casa blu cobalto di fronte all’oceano
A volte il tempo sfugge di mano. E’ così per me. Mi sono gettata in questa avventura avvincente tanto che sono passati due anni e mezzo . In questo tempo ho dedicato anima e cuore al luogo che ho sempre desiderato. Insieme a Teto, mio fratello, abbiamo fatto nascere il SulleNuvole , lo abbiamo nutrito e fatto crescere e il tempo è volato. Abbiamo preso decisioni , stretto i denti, cambiato opinione e continuiamo ad investire in questo progetto ambizioso. Stiamo imparando tanto, tutti i giorni e da tutte le persone che incontriamo. Il mestiere del ristoratore è un turbine di emozioni , richiede un impegno e una dedizione incredibile e una passione che non puoi improvvisare. SulleNuvole è arrivato come un tornado e ha stravolto noi stessi e la vita di chi ci sta intorno. Non è una passeggiata, lo ammetto. Ma oggi non voglio parlare del SulleNuvole. Per quello ci sarà tempo….Voglio parlare di me, di quanto mi sia mancato questo spazio, di come i pensieri diventano parole (seppur nella mente) ogni volta che vedo qualcosa che vorrei raccontare, quando vivo occasioni che vorrei condividere e quando cerco un posto dove metabolizzare parole che altrimenti prenderebbero forme che certamente non vorrei. Nella mia testa ho scritto ogni giorno di questi due anni e mezzo; nella mia testa ho condiviso ogni secondo. Ma farlo realmente è una sensazione tutta diversa…che quasi non ricordavo. E’ un gesto di attenzione verso me stessa, è un ritaglio di cuore in una vita troppo frenetica. Questa è la mia vera terapia per l’anima, il luogo dove ho riposto per tanto tempo ogni pensiero, parola, idea e speranza. Diciamo pure che i sogni sono sempre fatti di quelle sfumature pastello che nella vita reale tendono a sbiadire. Io ho cercato di dare forma a quei colori. Ho cercato di mantenerne vivi i pigmenti. Il problema è che mantenere sogno e realtà non è sempre possibile. La convivenza delle due cose mi appare ancora confusa ma probabilmente c’è un luogo e un mondo dove questo è veramente possibile. La cosa più complessa di tutte, oggi che torno a scrivere, è la consapevolezza che in questi due anni e mezzo il mondo è cambiato. E’ cambiato per me, nella mia piccola vita; ma è cambiato in modo incredibile intorno a me, intorno a questo piccolo mio angolo di mondo. E’ un mondo dietro al quale si fatica a stare, è un mondo in cui tutto deve essere comunicato, gestito, organizzato e messo a frutto. E’ una sensazione molto precisa quella che percepisco tutti i giorni. Bisogna stare al passo, rinnovarsi, non chiudere mai entrambi gli occhi per cercare di anticipare, prevenire, stare attenti. Ma qui no. Qui posso ascoltare musica per rilassarmi, posso fare tardi la notte mentre lascio che le parole prendano la forma che desiderano, posso dimenticare cosa sta accadendo nel mio ristorante, posso ricordare l’oceano che ho appena respirato in vacanza e posso sperare che questa sensazione non finisca mai immaginando di essere seduta in quella casa cobalto che guarda il mare, fino a quando non troverò le risposte che cerco alle domande che continuo a pormi e a porre a chi credo possa darmi delle risposte vere.
Il mondo è complesso, gente, ma guardiamolo con occhi lucidi che cercano la magia…
Vi racconterò della mia avventura nel settore della ristorazione molto presto. La cosa certa è che continuo a mangiare. La cosa più strana è che ormai cucino molto poco. Ma non ho paura perché ormai mi conosco abbastanza da sapere che sono matta a sufficienza per aver fatto del cambiamento uno stile di vita; so che in un secondo potrei stravolgere i miei orari , alzarmi alla mattina all’alba e tornare ad infornare torte e verdure per poi fotografarle arrampicata al punto più alto della mia cucina (o peggio ancora del terrazzo).
Ma le mie mani sono sempre sporche di farina, come quelle della bambina che guardava la nonna fare i biscotti in ginocchio sulla sedia, intorno al tavolo della cucina. Anche la nonna oggi fa meno biscotti. Forse perché a 90 anni è un po’ stanca o forse perché non ci siamo noi in ginocchio intorno al suo tavolo nei pomeriggi di questi anni.
p.s. la famiglia si è allargata. Un altro piccolo micino nero ci ha travolti come un fulmine un anno fa. Si chiama Cipolla, ma lo chiamiamo tutti Patanin. E’ un Gremlin simpatico travestito da batuffolo dolcissimo .
keep in touch and keep cooking.
soundtrack https:// Xavier Rudd.Spirit Bird
the answer is blowin’ in the wind
Quando capiamo che c’è qualcosa che non ci torna, dobbiamo avere il coraggio di modificarla. E’ proprio quando tutto va bene che dobbiamo cambiare. Cambiare è sempre positivo. Ci mettiamo in discussione, creiamo progetti, possiamo ragionare sul nuovo. Sedersi sarebbe un peccato; accomodarsi è un delitto, anche quando lo facciamo su qualcosa di apparentemente morbido. L’energia genera rinnovamento, anche quando commettiamo errori. Ogni idea sbagliata sarà un tesoro dal quale ripartire. Cercare le ragioni degli errori all’esterno è una miopia alla quale non dobbiamo sottostare. E’ nell’analisi di ciò che stiamo facendo che troveremo le risposte. E’ abbandonando la paura, che troveremo mille strade nuove. Noi ci stiamo provando, ci sentiamo vicini ad una piccola svolta. Non abbiamo bisogno solo di coraggio. Vogliamo raccontare la nostra storia, quella dalla quale siamo partiti, la fonte preziosa di ciò che siamo oggi. Vogliamo che sia la poesia a parlare del nostro cuore. Vogliamo mettere insieme una squadra che sappia raccontare del luogo dal quale proveniamo. Vogliamo dotarci degli strumenti che più amiamo per fare poesia: rispetto, sicurezza, tranquillità, onestà, sacrificio ed attenzione. Saremo imperfetti, perché non abbiamo altro modo. Ma faremo di queste caratteristiche un valore aggiunto, ne creeremo una meraviglia, sapremo gestirne le caratteristiche. Sapremo cercare il bello, anche dove regna l’imperfezione. Ascolteremo, daremo la giusta attenzione e prenderemo il tempo che sarà necessario. Faremo quanto è necessario, gestiremo le priorità e ci concentreremo sulla diversità per ottenere il vero valore aggiunto. Penseremo in piccolo ma agiremo in grande. Daremo il giusto tempo, praticheremo il rispetto per il prossimo. Non ci accontenteremo, andremo verso il luogo dove prevale il giusto senso dello stare insieme. Ci porremo l’obiettivo di fare per bene, di essere responsabili nei confronti delle persone che abbiamo davanti. Non molleremo, capiremo quanto possiamo spaziare all’interno del difficile. Ci spingeremo fino ai confini dell’impossibile, senza oltrepassarne mai la riga oltre la quale non ha più senso esplorare.
Queste parole non sono mie. O meglio: sono quanto sono riuscita a cogliere da un discorso molto ispirante tenuto da Oscar Farinetti ad una convention. Mi è stato suggerito da una delle figure più importanti della mia vita; quelle persone che hai sempre al tuo fianco anche quando non riesci a parlarci per bene ogni momento nel quale avresti bisogno, quelle persone per le quali senti il cuore battere quando vivono con la tua stessa gioia un cambiamento della tua vita. Quelle persone che vedono in te qualità che tu nemmeno pensavi di avere; quelle persone che sperano come e quanto te che tutto andrà per il verso giusto; quelle persone che in un silenzio tranquillo ti sono accanto anche quando non ci sono fisicamente. Quelle persone che il destino ti ha messo vicino come un altro fratello con il quale condividere la vita. Quelle persone che se non ci fossero, tu non saresti la stessa…
Buon martedì, gente!
Uno dei miei comfort food preferiti: bavette con colatura di alici
Ingredienti: bavette di farro, olio evo, aglio, prezzemolo, peperoncino e colatura di acciughe.
Procedimento: cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo tritare il prezzemolo con il coltello, Metterlo in una terrina capiente, aggiungere olio evo, aglio tritato e peperoncino. Aggiungere la colatura di alici(la quantità dipende da quanto sia gradito il sapore marcato delle alici). Aggiungere un cucchiaio di acqua della pasta e unire le bavette scolate.
Soundtrack:https://www.youtube.com/results?search_query=madonna+devil+pray
keep in touch and keep cooking.
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