Temakinho, pedalando in bicicletta
Ho iniziato il weekend con un pochino di difficoltà. Non ho avuto tempo di respirare, non ho staccato subito la spina quindi è stata una leggera salita. Sabato sembrava andare tutto per il verso sbagliato. Nulla lo è stato veramente, ma niente è stato speciale come piace a me. Nel nido, poi, ritrovo sempre la mia dimensione. Una cenetta semplice e tranquilla, unita ad un film sul divano, hanno ristabilito i battiti giusti. Domenica invece partenza su due ruote per un bel giro per le strade di una Milano sonnecchiante. Prima tappa Bianco Latte, per colazione: croissant salato farcito con prosciutto crudo e pomodoro, spremuta di pompelmo, caffè americano e frutta fresca. La location mi conquista sempre. Il bianco dell’arredamento mi illumina. I complementi d’arredo sono curati e pienamente centrati. Rimango sempre un po’ confusa dal servizio sfuggente e poco curato perchè non permette di sentirsi completamente a proprio agio. Questo è un vero peccato ma voglio immaginare che non sia voluto. Il tempo in bicicletta è trascorso tra viette, parchi e strade alberate. In settimana non ho tempo di guardarmi molto intorno mentre pedalo verso l’ufficio. Sistematicamente sono in ritardo e poi il traffico è così intenso da non permettere alcuna distrazione. La domenica mattina, invece, tutto ha una morbidezza differente. Si pedala senza fretta, respirando la tregua di una città che non lascia scampo noramalmente. Ci si scambiano occhiate con i passanti, si osservano con calma le chiese, i giardini e i terrazzi in cima ai palazzi. Si può improvvisare una sosta al Museo del Novecento o a Palazzo Reale. Si può cercare un angolo tranquillo, sedersi su una panchina e guardare turisti e milanesi che vivono questo tempio del lavoro. Guardata con occhi diversi è veramente bella e piena di angoli deliziosi. Seconda tappa culinaria della giornata, per non farsi mancare niente, è stata Temakinho, Corso Garibaldi. Un luogo famoso e gettonatissimo che non avevo ancora avuto modo di testare. Mi ero fatta un’idea completamente differente da coloro i quali me ne hanno parlato. Fedele alla fama della tradizione del sughi carioca, ho trovato un luogo confortevole, con personale gentile e pesce ottimo. Ho percepito richiami alla cucina del centro america con le corrette basi del sushi giapponese. Con buona probabilità i giapponesi non ne saranno così contenti come me ma questa contaminazione mi ha conquistata: ceviche e tartare densi di sentori di lime e coriandolo. Uova di pesce volante e avocado accompagnano mandorle e cipolla rossa per un risultato veramente ottimo: Provatelo!! e poi…si può prenotare anche online.
Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=5RowAc-H3EM
keep in touch and keep cooking.
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