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un orzetto con porri e patate, mentre vado verso il futuro

_MG_7792.modificataE’ il giorno in cui smetti di farti domande, che cominci a vivere veramente. Senza troppi dubbi o incertezze, ti concedi di volare verso il tuo destino. E’ un planare dolce. Ha più senso guardarsi intorno, godersi il panorama piuttosto che pensare al vuoto che hai sotto. E’ meglio trarre le giuste energie da ciò che vola nell’aria, dal sole che irradia la terra e dalle montagne all’orizzionte. Basta non perdere il contatto con ciò che sta sotto, con il senso della realtà. Ma non farsi mai attirare da quella forza gravitazionale che ti vuole attaccata a terra. Voglio stare un po’ sospesa, ad un passo dal suolo, dove ancora posso scegliere se andare verso l’alto o verso il basso. Voglio stare nel mondo del possibile, dove tutto è concesso e dove posso anche cambiare rotta improvvisamente. Sono votata al cambiamento. Se avessi stilato una lista di cose da fare all’inizio dell’anno, oggi potrei flaggarne un po’ di voci. Sono stata brava. Mi sono fatta coraggio e sono andata incontro ai miei desideri. Ci sto andando, perlomeno. Con riconoscenza verso alcuni, e dopo aver perso un po’ di stima verso altri, sto cercando una strada che sia tutta mia, da costruire e da asfaltare ogni giorno. Perchè si sa che la strada più giusta è sempre quella più tortuosa. E io ci vado a nozze sulle strade tortuose, dove so già prima di partire che incontrerò milioni di ostacoli. Ma voglio sorridere per questo. Voglio riuscire ad usare gli strumenti che possiedo e non farmi divorare dalle difficoltà che potrei incontrare. Voglio immergermi in queste anse e imparare a curvare con la giusta inclinazione, concedermi un momento per stare ferma, pensare e ripartire di nuovo. Avrò l’occasione per imparare molto. E questo sarà per me una benedizione. Lascerò che ognuno sia padrone del suo destino, farò in modo di non risolvere i problemi di tutti. Lascerò libera la creatività e questo è ciò che aspetto con più emozione. E’ proprio vero che quando cominci a cambiare la tua vita, la vita lascia che tutto vada come desideri. Ho cambiato la macchina, ho fatto un tatuaggio, ho adottato due gatti simpaticissimi (monelli ma simpatici) e chissà cosa farò domani…

Non voglio saperlo perchè desidero godermi a pieno le novità. Non voglio anticiparvi niente, perchè voglio che sia una vera sorpresa come lo sarà per me. Sono qui ad aspettare. Anzi sono qui pronta ad andare incontro alla vita.

Ho riflettuto su una cosa: quando non ricordi più quando è stata l’ultima volta che ti sei divertita facendo qualcosa, è ora di azzerare il cronometro. Hai solo un obiettivo nella mente. Tornare a farti una grossa risata, di quelle che non riesci a smettere, di quelle che dopo un po’ cominciano a farti venire i crampi alla pancia. E io sto ridendo…

Orzetto con porri e patate:

Ingredienti: 2 porri, 2 patate piccole, 200 gr. di orzo, brodo vegetale homemade, olio evo, sale, pepe nero.

Procedimento: lavare i porri e tagliarli a listarelle sottili. Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a cubetti. Mettere sul fuoco una pentola con acqua salata. Farla bollire e cuocere l’orzo per 15 minuti. Scolare quando ancora saranno molto al dente. Nel frattempo scaldare un po’ di olio evo e mettere a cuocere i porri mescolando con cura mentre si aggiunge un cucchiaio di acqua. Unire le patate e lasciare cuocere per un momento dopo aver aggiunto il sale. Coprire con il brodo caldo e lasciare cuocere per 10 minuti. Aggiungere l’orzo e teminare la cottura, per circa 5/6 minuti o comunque finchè non saranno cotti sia l’orzo che le patate. Condire con olio evo e pepe nero e del Parmigiano a piacere. Con una fetta di pane nero, poi, è insuperabile.

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=iYVEik7Lvc4

keep in touch and keep cooking

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vi svelo un segreto: polpette di melanzane

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Ieri è stata una giornata stancantissima perché, come premesso, non avevo dormito a causa del vento fortissimo che avvolge Milano in questi giorni. Nonostante questo non posso fare a meno di raccontarvi l’amore che sento per la vita. Un attaccamento così sincero e profondo che mi riempie l’anima. Forte, coraggiosa, caparbia e irriverente. Così vorrei essere e non ci riesco. Ma ce la metto tutta per fare il meglio, per fare sempre di più. Finisco per essere così esigente e tenace da viaggiare su binari che vanno in salita e in discesa. Vorrei vivere due vite, per aver più tempo e più energia. Vorrei dedicarmi a tutte le persone che amo e trascuro (inevitabilmente). Vorrei vestire abiti diversi, incarnare i panni di quello che non sono e , forse, non vorrei neanche essere. Ma così, per un po’, sarebbe diverso, divertente. Avrei modo di essere altre, nessuna, centomila. Per tanto tempo ho ascoltato voci di folla che acclamano vite piatte, sempre uguali ed omologate. Per troppo mi sono dannata a sentire, in me, la differenza. Uno dei privilegi degli anni che passano è proprio sentire i confini del proprio io, scardinarli, rientrare in se stessi e dare il giusto peso a chi parla per bocca di altri, senza pensare nemmeno se condividono quanto dicono. Ho imparato che nella vita bisogna affidarsi. Vivere sapendo che ci sarà sempre chi ascolterà le tue preghiere, chi penserà a te, permette di concedersi il lusso di lasciarsi andare alle fragilità più terrene. Mi accorgo che ogni passo è stato fondamentale; ogni singolo centimetro mi ha condotta qui. Oggi, più che mai, ho delle certezze e ho un sacco di interrogativi. Ma la cosa bella è che vedo i colori, con tutte le loro sfumature meravigliose e scelgo di vestire esattamente quello che sento. Domani non sarà così? Pazienza, lascio la delusione a quelli che hanno voglia di farsi dire come vivere…..

Qualcuno sarà molto felice della ricetta di oggi: polpette di melanzane (le mie, richiestissime…)

Ingredienti: melanzane, uova, parmigiano, pangrattato, ricotta salata, menta, prezzemolo, aglio, sale, pepe nero, uva, olio di semi di mais per frittura.

Procedimento: privare le melanzane della buccia e tagliarle a cubetti piuttosto grossi. Metterle a bollire in acqua salata per circa 10-15 minuti. Quando saranno ben morbide scolare e lasciar sgocciolare in un colapasta. Schiacciare bene per cercare di eliminare tutta l’acqua. Mettere in una ciotola capiente. Aggiungere sale, pepe, nutrito fine di aglio, menta e prezzemolo, il parmigiano e la ricotta salata. Le quantità variano a seconda dei gusti. Aggiungere quindi le uova (circa 1 per ogni grossa melanzana) e una manciata di pangrattato. Lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto che rimanga piuttosto morbido. Creare delle polpette rotonde aiutandosi con ulteriore pangrattato. Friggere in olio bollente. Scolare e lasciar asciugare su carta assorbente. Salare ulteriormente e servire accompagnando con uva (facoltativa ma abbinamento carino se si vuole realizzare degli spiedini).

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=COiIC3A0ROM

keep in touch and keep cooking

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il tandoori chicken di Massimo

pollo-tandoori-modificataCari amici, con grande orgoglio oggi lascio la parola a Massimo. Sono molto emozionata per questa ricetta, per diverse di ragioni. Per prima cosa leggerete una storia magnifica raccontata da chi conosce veramente bene un paese splendido come l’India.  Poi perché ho conosciuto Massimo, per lavoro, circa un anno fa e solo da pochissimo abbiamo avuto modo di confidarci reciprocamente questa passione viscerale per la cucina. Divagando da argomenti strettamente professionali siamo presto arrivati alla conclusione di quanto ci appassionino i fornelli. Parlando di viaggi ed ingredienti abbiamo capito cosa veramente ci riguarda da vicino. Ci daremo del tu, dopo questo articolo, sono quasi sicura. Leggendolo con attenzione assaporerete i sapori intensi dell’india, i profumi delle spezie che si mischiano nella calda aria di Bombay e il calore dei suoi abitanti, spesso riservati e sempre sorridenti. Ho avuto il piacere di andare in India per ben due volte. So che ce ne saranno ancora e questa ricetta accorcia un pochino questa attesa.

 

Quanti anni son trascorsi dalla prima volta che sono arrivato in India. Tanti e tanti sono stati i viaggi e tanto l’entusiasmo e il piacere che provo ogni volta che ci torno! È sempre la stessa emozione: il cuore mi batte e appena ci metto piede, mi sento a casa.
Il sorriso e la luce degli occhi della gente, il portamento regale delle donne mi fanno sentire orgoglioso ed onorato di sentirmi uno di loro.
Sì! Mi sento proprio a casa, mi piace!
La cucina è poi qualcosa di speciale. Saper mescolare le decine e decine di spezie nella quantità e qualità giusta per ogni singolo piatto che si vuole preparare, è veramente un’arte.
Non esiste un solo masala ma ogni masala dipende infatti dal piatto che si prepara e da chi lo prepara. Ogni cuoco, infatti, predilige la predominanza di un sapore o di un profumo e questi, come per incanto, lo realizzano, senza “ammazzare” il sapore e il profumo delle altre spezie. Il profumo lo si percepisce tanto che chiudendo gli occhi, lo si può quasi vedere ondeggiare davanti a noi stessi come un arcobaleno.
Ma ora vi voglio parlare di un piatto in particolare a cui tengo tanto, non solo per la sua bontà, ma anche perché mi ricorda una persona per me veramente speciale Sister Mary Joseph. Sì! Proprio una suora.
Parlava poco e non si mostrava; per fotografarla ho dovuto fingere di fare una foto alle altre suore.  Ma tra me e lei c’è sempre stata una simpatia e un’intesa particolare …. bastava guardarci negli occhi, gli stessi che si inumidivano ogni volta che ci salutavamo.
L’ultima volta che ci siamo visti, Sr. Mary Joseph era sul letto di morte all’età di 60 anni per leucemia galoppante. Pensate nessun uomo poteva entrare nella sua stanzetta, lei seppe che ero in convento e mi mandò a chiamare. Sentivo i suoi lamenti prima di entrare. Una volta dentro lei si ammutolì come sempre, ci guardammo negli occhi come sempre, mi sorrise come sempre, mi fece un segno di saluto, le feci un segno di saluto ……. un minuto …… come sempre.

Ho una sua eredità …… la Sister sapeva che mi piaceva come cucinava il “tandoori chicken” (pollo al tandoori) e così qualche mese prima mi diede la sua ricetta scritta in inglese di suo pugno.
Ve la riporto, provatela , la consiglio!

Ingredienti: Tagliare in 7/8 pezzi un pollo da kg. 1,5.
Mescolare le seguenti spezie con il succo di un limone e 250 gr. di yogurt bianco fino a far diventare tutto ben amalgamato:
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere,
una punta di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere,
1/2 cucchiaino di cardamomo in polvere,
1/2 cucchiaino di coriandolo in polvere,
1/2 cucchiaino di semi di papavero,
sale e pepe nero macinati quanto basta.

Procedimento:Incidere i pezzi di pollo e riporli in una ciotola con la mescola di yogurt/limone/spezie, massaggiandoli bene con la miscela ottenuta. Lasciare riposare il tutto in frigorifero per una notte. Il giorno dopo togliere tutta la mescola, avvolgere pezzo per pezzo in carta stagnola e cuocere in forno, preriscaldato a 200 gradi, per 1 ora. Aprire i pacchetti e tingerli con un pennello da cucina con polvere rossa di “tandoori masala” (si compra nello stesso posto delle spezie) , mescolata con acqua. Quando i pezzi di pollo saranno rossi,  farli ben grigliare in forno(senza carta stagnola). Così, a cottura completata, impiattare con cipolla finemente tagliata, fette di limone e riso pilaf, possibilmente “basmati”.

E’ semplice e gustoso se preparato con amore.

Buon appetito!!!!

Massimo

 

 

Soundtrack:https://www.youtube.com/results?search_query=the+millionaire+soundtrack

keep in touch and keep cooking.

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