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Temakinho, pedalando in bicicletta

IMG_7401modificataHo iniziato il weekend con un pochino di difficoltà. Non ho avuto tempo di respirare, non ho staccato subito la spina quindi è stata una leggera salita. Sabato sembrava andare tutto per il verso sbagliato. Nulla lo è stato veramente, ma niente è stato speciale come piace a me. Nel nido, poi, ritrovo sempre la mia dimensione. Una cenetta semplice e tranquilla, unita ad un film sul divano, hanno ristabilito i battiti giusti. Domenica invece partenza su due ruote per un bel giro per le strade di una Milano sonnecchiante. Prima tappa Bianco Latte, per colazione: croissant salato farcito con prosciutto crudo e pomodoro, spremuta di pompelmo, caffè americano e frutta fresca. La location mi conquista sempre. Il bianco dell’arredamento mi illumina. I complementi d’arredo sono curati e pienamente centrati. Rimango sempre un po’ confusa dal servizio sfuggente e poco curato perchè non permette di sentirsi completamente a proprio agio. Questo è un vero peccato ma voglio immaginare che non sia voluto. Il tempo in bicicletta è trascorso tra viette, parchi e strade alberate. In settimana non ho tempo di guardarmi molto intorno mentre pedalo verso l’ufficio. Sistematicamente sono in ritardo e poi il traffico è così intenso da non permettere alcuna distrazione. La domenica mattina, invece, tutto ha una morbidezza differente. Si pedala senza fretta, respirando la tregua di una città che non lascia scampo noramalmente. Ci si scambiano occhiate con i passanti, si osservano con calma le chiese, i giardini e i terrazzi in cima ai palazzi. Si può improvvisare una sosta al Museo del Novecento o a Palazzo Reale. Si può cercare un angolo tranquillo, sedersi su una panchina e guardare turisti e milanesi che vivono questo tempio del lavoro. Guardata con occhi diversi è veramente bella e piena di angoli deliziosi. Seconda tappa culinaria della giornata, per non farsi mancare niente, è stata Temakinho, Corso Garibaldi. Un luogo famoso e gettonatissimo che non avevo ancora avuto modo di testare. Mi ero fatta un’idea completamente differente da coloro i quali me ne hanno parlato. Fedele alla fama della tradizione del sughi carioca, ho trovato un luogo confortevole, con personale gentile e pesce ottimo. Ho percepito richiami alla cucina del centro america con le corrette basi del sushi giapponese. Con buona probabilità i giapponesi non ne saranno così contenti come me ma questa contaminazione mi ha conquistata: ceviche e tartare densi di sentori di lime e coriandolo. Uova di pesce volante e avocado accompagnano mandorle e cipolla rossa per un risultato veramente ottimo: Provatelo!! e poi…si può prenotare anche online.

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=5RowAc-H3EM

keep in touch and keep cooking.

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la cucina dei frigoriferi milanesi

baccalafmE’ l’ora delle parole. Il mio momento prezioso di leggerezza. Oggi vi racconto di un luogo appena scoperto: La Cucina dei Frigoriferi Milanesi. Andavo un po’ sul sicuro perchè conosco lo chef Marco Tronconi che, da aprile, ha iniziato questo nuovo progetto con la sua brigata proveniente dalla Trattoria del nuovo Macello, uno dei miei ristoranti preferiti in città. Avete presente i giardini segreti dove ci si rifugia sapendo di essere al sicuro come a casa?!? Ecco, proprio così. Lo frequento da quando hanno aperto (forse 15 anni fa) e posso dire che non ha mai deluso le mie alte aspettative.
Appena scoperta dalla mia mamma questa novità, sono corsa a curiosare il nuovo spazio dove hanno deciso di rimettersi in gioco per confermare ancora la loro indiscussa fama. Il luogo non è ciò che ti aspetteresti da loro conoscendoli, ma apprezzo molto chi osa, consapevole del suo mestiere e certo delle doti della propria cucina. Con questo non voglio assolutamente dire che il luogo non mi piace, al contrario. Moderno, accogliente, elegante ma non pretenzioso. Menù ricco di opzioni con scelte variegate a seconda delle tasche e della fame di tutti. Prodotti di eccellenza, sempre (non che io avessi dubbi)! Piatti ricercati, cotture perfette per ogni pietanza e abbinamenti divini compongono questo elenco di leccornie all’interno delle quali è veramente complesso effettuare una scelta. Inizio a leggere la carta e mi prometto di arrivare alla fine senza lasciarmi trasportare dall’entusiasmo per le meraviglie che già immagino. Tentativo fallito. Dopo sole tre o quattro righe sono già perdutamente innamorata di almeno due opzioni. Mi faccio forza, anche se avanzo leggendo un po’ distratta da ciò che ho già letto, ma non demordo. Devo arrivare alla fine e scegliere bene. Non si può mangiare tutto, occorre concentrazione. Alla fine opto per una tempura di baccalà perchè mi viene in mente che, molti anni prima, ho assaggiato il baccalà proprio grazie a loro ed è diventato uno dei pesci che più adoro al mondo. La mia seconda portata sarà una zuppa di cicerchie con gamberi. In modo molto strategico ho aspettato ad ordinare dopo tutti i miei commensali. Così potrò assaggiare anche i loro piatti. Anche i dolci sono una tentazione invitante e non posso rinunciare. Mai scelta fu così azzeccata. Un peccato degno di grande soddisfazione. Avanti tutta ragazzi!!

Soundtrack:   https://www.youtube.com/watch?v=gxrws7omOHQ

keep in touch and keep cooking

gamberi ombrinafm risotto

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Testina, il piacere della convivialità

foto-1modificataOggi sono piena di domande. Mi sono svegliata così, mi capita di frequente. Ieri sera ho cenato fuori, da sola. Tra un impegno e l’altro non sono riuscita a cucinare nè a mangiare con la giusta calma. Ho letto, ho scritto e mi sono guardata attorno. Mi capita spesso in queste occasioni e mi diverto anche moltissimo.
Questi attimi di solitudine e tranquillità permettono di stare in compagnia di se stessi e trovo che, molte volte, sia una un lusso prezioso. Innanzi tutto non ci sono da fare molte cose; da soli siamo più easy, decisamente. E’ anche più semplice perchè non si ha bisogno di parlare o scambiarsi opinioni. Ci si può raccontare la propria giornata, pensando che, è stata dura ma ci siamo arrivati, alla fine, con soddisfazione. Si possono fare progetti e un po’ di programmi per i giorni futuri. Si può pensare alle persone che ci mancano e apprezzare anche questo spazio tra noi e loro.
Mi sono resa conto che parte del vero piacere del cibo si trae dal condividerlo con gli altri. La parola convivialità credo che spieghi a pieno la relazione profonda che noi italiani abbiamo con il cibo. Non importa di qualunque ceto sociale tu sia o da qualunque parte del paese tu venga. La cosa improrogabile e certa con gli italiani è sedersi intorno ad un tavolo e trascorrere il tempo mangiando. Quando non sono troppo di corsa e non cucino, non perdo occasione per andare alla ricerca di posti nuovi, sopratutto se si trovano nel mio quartiere: l’Isola.

L’altra sera ho scoperto che la famosa trattoria della Pesa si è trasferita non lontano da casa mia. Una cara amica conosce i proprietari da anni. Oggi si chiama Testina . Si tratta di un luogo incantevole, in Via Abbadesse. La loro filosofia coniuga tradizione e ricercatezza in modo molto appropriato. Sono certamente professionisti e la loro passione si percepisce dalla cura che hanno nei riguardi dei clienti. La gestione è familiare, cordiale, attenta ma allo stesso tempo informale. Hanno in progetto la realizzazione di una Bottega. Forse vogliono sfruttare al meglio lo spazio che hanno a disposizione o forse, cosa che penso più vera, desiderano fare in modo che ognuno possa portare anche a casa un po’ del sapore che loro mettono nei loro cibi. Il menù è caratterizzato da capi saldi della tradizione meneghina e comunque del nord ma non mancano le proposte di stagione aggiornate mensilmente. La carta dei vini è ricca e generosa e troverete sempre un parere sincero anche sulla scelta del vino da parte del proprietario. Non vedo l’ora di tornarci.

Soundtrack : http://www.youtube.com/watch?v=RvCY6HBHSEI

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Luca Centurelli

fotografia, siti internet, grafica: Ancona, Marche

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Questa pagina e' un omaggio a chi mi ha fatto amare la cucina, i sapori di una volta, la qualita' e la ricerca, la passione, e qualche colpo di testa!

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Piccolo manuale di sopravvivenza alla celiachia