Ieri ho avuto la riprova che, in altri paesi, le cose funzionano molto diversamente. Durante il mio ultimo week end a Londra ho avuto un piccolo disagio con una compagnia di autonoleggio. Mi capita di prendere la macchina nonostante la città abbia una rete di mezzi pubblici capillare. L’ultima volta il vero problema era lo sciopero della metropolitana. Per evitare troppi imprevisti, visto il poco tempo, ho scelto l’auto. Il traffico è stato indecoroso e al rientro sono arrivata piuttosto tardi in aeroporto. Riconsegnando l’auto mi viene segnalato un piccolo ed impercettibile graffio ad un pneumatico. Non avevo proprio tempo da perdere, non volevo perdere il mio volo. Molto cortesemente sono stata invitata a fare un richiamo per l’addebito della riparazione di questo danno. Il giorno dopo ho scritto una mail per lamentare l’accaduto. Ero certa di non essere responsabile per questa cosa. Mi hanno comunicato che la questione sarebbe stata analizzata a breve e che comunque sarebbero passati almeno 20 giorni. Dopo meno di due settimane ricevo una lettera in perfetto stile inglese con poche spiegazioni e la soluzione al problema. Confrontandomi con un amico che vive in Inghilterra mi sono resa conto di come le cose funzionino diversamente, di come certe procedure siano più snelle. I consumatori vengono trattati con garbo, tenendo bene in considerazione quali siano le cose importanti. Il tempo del prossimo ha un valore che non è solo monetario. La burocrazia è un fastidio per tutti e non un metodo ricercato per complicare le cose. Forse sono sempre un po’ prevenuta nei confronti del nostro paese ma non posso non pensare che i nostri uffici e le nostre aziende siano ingolfate di pratiche che non riescono a trovare risposte. Non riesco a non credere scorretto che ci vogliano più di 4 anni per avere una risposta da un ente statale. Non riesco a ritenere accettabile che un ospedale non riesca ad occuparsi di una persona molto malata. Non riesco a guardare la televisione per sentire che i nostri politici hanno due sole occupazioni: litigare tra loro o trafugare denaro frutto del lavoro di tutti noi. E con chiunque si parli, è sempre colpa di altri.
Non ci sono luoghi perfetti dove vivere ma comincio a pensare che ce ne siano almeno alcuni migliori del nostro.
Con moltissimo dissapore e ancor più dispiacere mi sono coccolata con una torta di verdure e provola (per ripagare il cuore trafitto dei molti vegetariani che ieri hanno sofferto per la ricetta del coniglio).
Ingredienti: 400 gr. di patate, 350 gr.di zucchine, 1 peperone rosso, 1 uovo, 100 gr. di provola (o scamorza o fontina), sale, pepe, burro, olio evo, parmigiano, pangrattato.
Procedimento: pelare le patate e metterle a lessare per circa 30 minuti. Nel frattempo lavare, pulire e tagliare il peperone a cubetti e metterlo in padella con l’olio. Aggiungere le zucchine dopo averle lavate e tagliate anch’esse a cubetti. Fate saltare le due verdure per circa 10 minuti. Devono rimanere piuttosto croccanti. Condire quindi con sale e pepe.
Prendere le patate e schiacciarle con uno schiacciapatate. Metterle quindi in una terrina. Aggiungere quindi i peperoni e le zucchine. Tagliare la scamorza a cubetti e aggiungere anche quella. Terminare unendo il parmigiano e l’uovo. Imburrare una terrina e cospargerla di pangrattato. Riporre tutto il composto dentro la terrina e spolverizzare bene con in pangrattato. Aggiungere un filo di olio e infornare a 200° per 15/20 minuti, finchè sarà ben dorata. Secondo me è buona piuttosto calda ma, dopo averla tirata fuori dal forno, è bene lasciarla riposare qualche minuto.
Soundtrack: http://www.youtube.com/watch?v=NDFA4D1irBc
keep in touch and keep cooking
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