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di monsoni e budini al cioccolato

_MG_6305modificataNon possiamo fare affidamento neanche più sul tempo. La mia città, negli ultimi giorni, ha avuto momenti che ricorderemo con poco orgoglio. Siamo un paese monsonico? Non mi pareva ma sembra, invece, che sia proprio così. Il mio quartiere è diventato ostile e pieno di insidie. Il luogo dove ognuno dovrebbe sentirsi a casa, al sicuro, è diventato un fiume di fango e detriti senza controllo. Alcune persone sono rimaste senza elettricità per troppe ore, fino a ieri. A tutti è sorta spontaneamente la stessa domanda: “Siamo pronti per l’Expo?”, “Cosa accadrebbe se la pioggia inondasse la città durante questa manifestazione internazionale, paralizzando tutti gli ospiti che tanto abbiamo atteso?” Non lo so bene; non oso immaginarlo. Certamente non faremmo una grande figura con il mondo intero. Ma la riflessione che è entrata nelle mie vene è quanto siamo sicuri nelle nostre case, quanto diamo per scontato di stare al caldo, avere un tetto sopra la testa, avere l’acqua corrente e l’elettricità. Non sappiamo cosa voglia dire fare senza beni primari di tale importanza perchè siamo abituati solo a sentire il bisogno di cose inutili, secondarie o forse anche in fondo a qualsiasi ragionevole scala di importanza. Oltre alla pioggia, quello appena trascorso, è stato per me un weekend di soddisfazioni, scoperte, musica, cucina e fantasia. Chibimart, Golosaria, Paolo Nutini, una laurea, tanti amici e torte per una festa di compleanno. Non mi sono certamente annoiata ma ho avuto voglia di terminare il fine settimana con copertina e un budino fatto in casa, pensando a quando ero bambina e spesso la domenica, a casa della nonna, si faceva il budino tutti insieme: caldo, confortevole e preparato con quello che c’era in casa.

Ingredienti: 180 gr. di cioccolato fondente, 130 gr. di zucchero, 150 gr. di burro, 800 ml. di latte, 80 gr. di farina, biscotti secchi (Oro Saiwa)

Procedimento: tritare il cioccolato. Scaldare il latte. Mettere un’altra casseruola il burro e far sciogliere lentamente. Unire lo zucchero e il cioccolato e mescolare con una frusta. Quando sarà sciolto e bel lucido, aggiungere la farina setacciata e mescolare amalgamando bene. Aggiungere quindi tutto il latte e lasciare cuocere a fuoco lento finché non si sarà addensato. Lasciare sobbollire per 5 minuti. In una teglia o in vasetti per mono-porzioni adagiare i biscotti secchi e versare sopra il budino. Ripetere l’operazione per un paio di strati. Riporre in frigorifero e lasciar raffreddare per almeno due ore.

Soundtrack:http://www.youtube.com/results?search_query=paolo+nutini+coming+up+easy

keep in touch and keep cooking.

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lemon loaf ai semi di papavero

_MG_6062modificataCosa si può fare in una grigia serata milanese nella quale hai bisogno di trovare risposte? un soffice lemon loaf, per riflettere, cercare conforto e lasciare alle spalle le lacrime. Oggi stravolgo quanto avevo pensato di scrivere oggi e sopratutto la ricetta che avevo pensato per questo venerdì di novembre. Il cibo è per molti una valida medicina; o un’ossessione, un rifugio o una consolazione . Per me è un piacere infinito e ne scorgo all’interno proprietà stupende in grado di guarire le anime e consolare gli affranti. Ne percepisco il valore e desidero approfondirne sempre ogni aspetto. Ci riesco, quasi sempre. Altri giorni, invece, fatico perché sono troppe le risposte di cui avrei bisogno. Risposte così dure e difficili da non poterle dare nessuno. Quesiti a cui nessuno vorrebbe e dovrebbe mai sottoporti. Pensi al tempo trascorso con persone che non ci sono più, ingiustamente, inesorabilmente volate via come piume bianche. Pensi alla purezza delle anime rapite da questo duro mondo; ti consoli credendo che il loro tempo e il loro spazio sia stato prezioso, speciale e che ora siano in un luogo migliore, dove tutto è luce e dove non soffriranno più. Forse è così: la sofferenza è per coloro che rimangono; coloro i quali non hanno ragioni a cui aggrapparsi, ragioni nelle quali riporre il dolore che circola nelle vene. La mia ossessione è sempre sul tempo che trascorriamo su questa Terra, senza mai fermarci a chiedere se vale la pena per ogni gesto che mettiamo nella nostra vita. Siamo così poco interessati dalle grandi risposte e ci accontentiamo di piccole ed insignificanti battaglie che difendiamo ogni giorno. Lei no. Cri aveva capito il valore di ogni singolo giorno, di ogni goccia di sudore sprecata, delle parole dette nelle orecchie o sussurrate sotto un cuscino. Ha avuto l’amore che meritava, tutto, stretto in un cerchio di luce che l’ha protetta fino alla fine; Cri sapeva cosa volesse dire dono, conosceva l’empatia più vera e la sua affezione era sincera e percepibile anche da chi conosceva a mala pena. Cri, oggi sarà dura, ma ci sarai tu a consolare i nostri poveri cuori.

Lemon Loaf ai semi di papavero:

Ingredienti: 3 uova, scorza di un limone, 195 gr. di farina, 170 gr. di burro morbido, 150 gr. di zucchero, i semi di 1 bacca di vaniglia, 1 cucchiaino abbondante di lievito, un generoso pizzico di sale, 3 cucchiaini di semi di papavero, latte q.b.

Procedimento: lavorare il burro con lo zucchero con delle fruste. In un’altra ciotola unire farina, lievito, sale, semi di vaniglia, scorza di limone e semi dipanassero. Mescolare. Unire gli ingredienti secchi al composto di zucchero e burro e aggiungere, una alla vota, le uova. Ammorbidire leggermente con qualche cucchiaio di latte (2/3 massimo). Imburrare uno stampo da plumcake e versare il composto. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 35-40 minuti (il tempo di pende da quanto latte sarà stato aggiunto per ammorbidire la preparazione)

Soundtrack:http://www.youtube.com/watch?v=llyADThAg5o

keep in touch and keep cooking

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io e il mio forno: focaccia con pomodorini

_MG_5972modificataCi sono momenti dell’anno dove, se potessi, userei solo il forno. Sono un po’ arrabbiata con il mio, di recente. Ha deciso di destabilizzarmi e mi confondo un pochino sui tempi di cottura. Alla fine i rapporti dove c’è confronto mi hanno sempre resa curiosa e così accade con il mio forno. Abbiamo un rapporto conflittuale; c’è amore e odio e non credo esista ricetta migliore per sfidarsi ogni giorno. Adeguandoci alla frenesia del mondo moderno, dopo il ponte dei morti, dopo la tanto amata (sopratutto dai bambini, ma non solo) notte di halloween, si svolta subito verso il periodo natalizio. Cominciano a comparire lucine, vetrine dei negozi, offerte di regali, tutto in pieno stile natalizio. Così che questa festa duri per quasi due mesi. Io vado un po’ cauta in tutta questa corsa. Sono cresciuta facendo l’albero durante il ponte di S. Ambrogio (da milanese vera) e tutto questo anticipo degli ultimi anni contribuisce a sgretolare le mie certezze (come il mio caro amico forno) che, di recente, paiono vacillare di tanto in tanto. Però, proprio in questo periodo, comincio ad avere voglia di confortevoli paste gratinate, di prodotti lievitati, di soffici torte con le mele e di biscotti al sapore di ginger e cannella. Si vede che, poi, in realtà, anche io mi faccio travolgere in fretta da tutta questa atmosfera e immagino come preparare i regali “mangerecci” rigorosamente home made, a come comporre i cestini con le marmellate e le conserve preparate d’estate e come rendere speciali pacchetti e decorazioni. Ecco solo parlandone, mi è venuta voglia di Natale. Per oggi suggerisco una bella focaccia con i pomodorini. La ricetta mi è stata data da un’amica che ha appena acquistato il Bimby e si diletta in ogni tipo di preprazione. Io, però, perchè sia una ricetta per tutti, vi lascio la mia versione che può essere preparata anche senza l’uso di elettrodomestici.

Ingredienti: 500 gr. di farina, 250 gr. di acqua, 25gr. di lievito di birra, 1 cucchiaino di zucchero, 150 gr. di patate, 1 cucchiaino di sale, 50 gr. di olio evo, 20 pomodorini ciliegino, 2 spicchi di aglio, origano, 1 cucchiaio di sale grosso.

Procedimento: mettere a bollire le patate. Quando saranno cotte scolarle e passarle al passaverdure. Sciogliere il lievito nell’acqua. Impastare quindi energicamente la farina con lo zucchero, il sale, l’olio e le patate. Quando l’impasto sarà liscio ed omogeneo riporlo in una ciotola e coprire con della pellicola. Lasciare in lievitazione per almeno due ore. Nel frattempo tagliare i pomodorini a metà, condirli con l’origano, l’olio evo e due spicchi d’aglio interi. Lasciare quindi riposare. Trascorso il tempo di lievitazione, oliare una placca da forno e stendere la pasta massaggiando piano piano fino a formare una focaccia di 3 cm. di spessore. Adagiare sopra i pomodorini spingendoli bene in fondo. Distribuire sopra il sughetto formato e una manciata di sale grosso e altro origano. Mettere i due spicchi di aglio ai bordi della teglia e infornare a 200° per 30 minuti circa. Servire calda.

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=nCkpzqqog4k

keep in touch and keep cooking

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Luca Centurelli

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Questa pagina e' un omaggio a chi mi ha fatto amare la cucina, i sapori di una volta, la qualita' e la ricerca, la passione, e qualche colpo di testa!

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