Trattoria Mussi, girovagando per gli Appennini
Vagando per le colline in macchina, non ho molta voglia di parlare. Non riesco a mettere in fila le parole. Volano in testa come farfalle, incantate dalle colline innevate a tratti e baciate da un caldo sole invernale. Le strade deserte di questa Emilia Romagna così lontana dal frastuono della costa sono dolci pendii di collina. La vita sembra lenta, a tratti assente. Interi paesi con le persiane chiuse lasciano credere che tutti siano scappati in città. Non posso fare a meno di pensare e lasciar andare la mente verso tutte quelle meraviglie della natura che abbiamo intorno e di cui ci accorgiamo poco. Sì perchè sono proprio quei momenti la fonte della mia più intima ispirazione, quando tutto prende forma e le parole diventano frasi; quando ogni singolo verbo si lega ai raggi solari lasciando il calore scorrere nelle vene e fino alla mente, così da diventare la più semplice espressione di ciò che ho davanti. Come ogni girovagare che si rispetti, ad un certo punto (molto presto, per la verità) viene fame. E’ la fame di chi si gode la vita, di chi ha deciso che un sabato di gennaio potrebbe non finire mai. E’ la fame di chi sente che stare intorno ad un tavolo è importante per conoscersi, per diventare parte dell’altro. E’ la fame di chi ha la curiosità dei bambini nell’assaggiare la cucina di altri, di chi non si accontenta di un pasto generoso ma cerca di portare con sè un piccolo segreto imparato dalla tradizione tramandata da persone che neanche si conoscono. Questo è stato il mio weekend in Emilia Romagna, tra Bardi e Compiano, tra Parma e le colline dell’Appennino Tosco- Emiliano dove ospitalità e genuinità fanno a gara con volpi e scoiattoli per rimanere impressi in modo indelebile nella mente.
Siamo capitati alla Trattoria Mussi per caso, come le cose belle della vita. Un luogo difficile da trovare e sperduto al punto da domandarsi se si sta andando nella giusta direzione. Il locale è in cima ad una salita che domina una valle piena di sole e neve. Quella leggera foschia tipica del sole che incontra il freddo. Entrando abbiamo avuto subito la percezione che non ci fosse grande movimento di clienti: era chiuso. In cucina, però, un vero e proprio fermento. Le aspettative di un’ottima recensione letta ci ha, prima, fatto pensare che si trattasse del pensiero quasi folle di una persona poco esperta. Poi piano piano abbiamo capito: Anna, la figlia della proprietaria, ci ha accolte dicendo che il locale lavora abitualmente su prenotazione e che al momento, era chiuso. Ha aggiunto, però, che avrebbero fatto un’eccezione. Ci ha fatto fare un giretto nelle diverse sale di questo locale autentico mentre hanno acceso la stufa e apparecchiato in una piccola sala con camino. Gnocco fritto con salumi affettati al momento, la giardiniera più buona della vita, ravioli appena fatti con ripieno di erbette e spinaci conditi con funghi trifolati, cinghiale in umido e polenta. Gutturnio e chiacchiere. Non credo si possa volere di più…
Nella recensione di questa ragazza veniva detto che lei e il marito tornano spesso ed appositamente da Mussi da Milano. Abbiamo riso leggendo queste parole, ignari del pranzo meraviglioso che avremmo degustato di lì a poco. Ah che bello potersi ricredere…..
Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=F3L0EUbRJGk
keep in touch and keep cooking.
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