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the answer is blowin’ in the wind

_MG_8100modificataQuando capiamo che c’è qualcosa che non ci torna, dobbiamo avere il coraggio di modificarla. E’ proprio quando tutto va bene che dobbiamo cambiare. Cambiare è sempre positivo. Ci mettiamo in discussione, creiamo progetti, possiamo ragionare sul nuovo. Sedersi sarebbe un peccato; accomodarsi è un delitto, anche quando lo facciamo su qualcosa di apparentemente morbido. L’energia genera rinnovamento, anche quando commettiamo errori. Ogni idea sbagliata sarà un tesoro dal quale ripartire. Cercare le ragioni degli errori all’esterno è una miopia alla quale non dobbiamo sottostare. E’ nell’analisi di ciò che stiamo facendo che troveremo le risposte. E’ abbandonando la paura, che troveremo mille strade nuove. Noi ci stiamo provando, ci sentiamo vicini ad una piccola svolta. Non abbiamo bisogno solo di coraggio. Vogliamo raccontare la nostra storia, quella dalla quale siamo partiti, la fonte preziosa di ciò che siamo oggi. Vogliamo che sia la poesia a parlare del nostro cuore. Vogliamo mettere insieme una squadra che sappia raccontare del luogo dal quale proveniamo. Vogliamo dotarci degli strumenti che più amiamo per fare poesia: rispetto, sicurezza, tranquillità, onestà, sacrificio ed attenzione. Saremo imperfetti, perché non abbiamo altro modo. Ma faremo di queste caratteristiche un valore aggiunto, ne creeremo una meraviglia, sapremo gestirne le caratteristiche. Sapremo cercare il bello, anche dove regna l’imperfezione. Ascolteremo, daremo la giusta attenzione e prenderemo il tempo che sarà necessario. Faremo quanto è necessario, gestiremo le priorità e ci concentreremo sulla diversità per ottenere il vero valore aggiunto. Penseremo in piccolo ma agiremo in grande. Daremo il giusto tempo, praticheremo il rispetto per il prossimo. Non ci accontenteremo, andremo verso il luogo dove prevale il giusto senso dello stare insieme. Ci porremo l’obiettivo di fare per bene, di essere responsabili nei confronti delle persone che abbiamo davanti. Non molleremo, capiremo quanto possiamo spaziare all’interno del difficile. Ci spingeremo fino ai confini dell’impossibile, senza oltrepassarne mai la riga oltre la quale non ha più senso esplorare.

Queste parole non sono mie. O meglio: sono quanto sono riuscita a cogliere da un discorso molto ispirante tenuto da Oscar Farinetti ad una convention. Mi è stato suggerito da una delle figure più importanti della mia vita; quelle persone che hai sempre al tuo fianco anche quando non riesci a parlarci per bene ogni momento nel quale avresti bisogno, quelle persone per le quali senti il cuore battere quando vivono con la tua stessa gioia un cambiamento della tua vita. Quelle persone che vedono in te qualità che tu nemmeno pensavi di avere; quelle persone che sperano come e quanto te che tutto andrà per il verso giusto; quelle persone che in un silenzio tranquillo ti sono accanto anche quando non ci sono fisicamente. Quelle persone che il destino ti ha messo vicino come un altro fratello con il quale condividere la vita. Quelle persone che se non ci fossero, tu non saresti la stessa…

Buon martedì, gente!

Uno dei miei comfort food preferiti: bavette con colatura di alici

Ingredienti: bavette di farro, olio evo, aglio, prezzemolo, peperoncino e colatura di acciughe.

Procedimento: cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo tritare il prezzemolo con il coltello, Metterlo in una terrina capiente, aggiungere olio evo, aglio tritato e peperoncino. Aggiungere la colatura di alici(la quantità dipende da quanto sia gradito il sapore marcato delle alici). Aggiungere un cucchiaio di acqua della pasta e unire le bavette scolate.

Soundtrack:https://www.youtube.com/results?search_query=madonna+devil+pray

keep in touch and keep cooking.

 

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Guacamole tra parole e silenzi

_MG_6403modificataVivo tra il desiderio di silenzi e la necessità delle parole. Amo l’assenza di parole; è una condizione di tranquillità che permette armonia ed elevazione, secondo me. Non credo di averne vera cognizione. Forse sono poche le persone che conoscono veramente il silenzio, che non ne accusino l’eccessivo frastuono. Vorrei apprezzarne a pieno lo sforzo, vorrei poter godere di quel magico equilibrio. Viviamo, poi, in un mondo di parole. Quelle che preferisco sono quelle che mi ronzano in testa mentre guido o ascolto musica. In quei casi si allineano come uccellini in formazione pronti a migrare. In quelle occasioni le vedo che, lettera per lettera, si infilano fino a formare frasi: un post per il mio blog, una mail di ringraziamento per un incontro di lavoro piacevole, un biglietto di auguri per un compleanno, una poesia, un pensiero o anche la letterina a Babbo Natale. Le parole sono un mezzo straordinario per intendersi, per comunicare, per emozionare e per crescere. Sono le basi della nostra vita, il punto di partenza, le prime cose che apprendiamo. A volte dimentichiamo di dire la cosa giusta, a volte siamo così sordi da non voler sentire ciò che ci viene detto, al volte troppo confusi per poter capire quale sia l’essenziale. L’impressione che il mondo non si comprenda è parte del mio modo di sentire questo periodo della vita e parte delle difficoltà che sento di rececente. Ma io non mi arrendo; forse è per questo che sono così attratta dalle cose belle, buone, positive e dense di vita; perchè il mondo è migliore se visto attraverso parole piene; il mondo assume colori ambrati se ci concentriamo sulla comprensione, senza correre, concedendo al prossimo un secondo di silenzio, prima di dire qualunque cosa…
Magari cambieremo idea…e avremo ancora modo di stupirci e godere del silenzio di questo grande successo.

Una vita senza avocado è, per me, impossibile. Ha la capacità di far tornare il sorriso, di rendere speciale un piccolo pic-nic sul divano o una serata con il frigorifero vuoto (come se questo mai capitasse a casa mia). Penso all’avocado e sono felice. Lo immagino spalmato su una fetta di pane, condito con olio, sale e limone , in un’insalata o con del pesce. Ma, Signori e Signore, nessuno tocchi il guacamole: ecco la mia versione, con crostini alle noci, sul divano e con un bicchiere di spumante ghiacciato.

Ingredienti: 2 avocado maturi, 1 pomodoro, lime, 2 cucchiai di cipolla rossa, peperoncino, 1/2 spicchio di aglio, sale, pepe, qualche seme di cumino.

Procedimento: pulire bene l’avocado e metterlo in una ciotola. Tagliare a pezzettini piccoli il pomodoro, la cipolla, il peperoncino e l’aglio tritati e unire il tutto. Lavorare con la forchetta Condire con sale, il succo di un lime, il pepe e qualche seme di cumino schiacciato.

Non vene pentirete, parola mia!

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=UrIiLvg58SY

Keep in touch and keep cooking.

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il mio oriente d’Orata

_MG_6189modificataLa cosa più difficile per le persone è capirsi. A volte ho la netta convinzione che la comunicazione sia sottovalutata, che sia la ragione di molte discussioni. Litigi ed incomprensioni nascono, a volte, proprio da persone che si ascoltano poco e che comunicano ancora meno. Davanti ad una bottiglia di vino, tre calici e del buon formaggio di malga, tutto è più semplice. Ci si racconta la vita senza troppe inibizioni, si scoprono piccoli dettagli di ognuno e si può lasciare alle spalle una lunga giornata di lavoro. I giorni trascorrono vorticosamente rapidi per me, in questo periodo. Le cose da fare sono tantissime e non mi accorgo di arrivare a sera in un batter d’occhio. Si avvicinano le feste. Si cominciano a vedere le prime luci natalizie, i primi addobbi su balconi e terrazzi e io non faccio che pensare alla ciclicità delle nostre vite. A quanto sia tutto così scandito da eventi di cui già conosciamo il corso. Ormai anche l’etere ha imparato quanto io voglia, invece, sradicare questi appuntamenti. Vorrei che Natale fosse, per una volta, in estate e andare in vacanza per tutto il mese di dicembre. Vorrei che gli uccellini non migrassero in paesi caldi in questi giorni. Vorrei che rimanessero ad annunciare l’arrivo del tepore primaverile. Vorrei che ogni discussione fosse costruttiva, vorrei che tutti si capissero anche parlando la stessa lingua e vorrei cominciare a brindare oggi, per tutti i nostri sogni riposti in quel cassetto, quello che apriamo solo a volte e troppo spesso dimentichiamo di avere. Vorrei che nelle case potessero stare alberi di Natale alti 3 metri per addobbarli come fosse il Carnevale di Rio. Vorrei che il giorno dopo Natale fosse Ferragosto per fare gavettoni in spiaggia e quello dopo ancora fosse S.Lucia per festeggiare la mia mamma e portare tanti regali a tutti i bambini.

Oggi vado verso est, o meglio vado incontro a quello che, in questo momento, sento come il mio personalissimo oriente. Questa ricetta è frutto di un’idea raccolta da Jamie Oliver tanto tempo fa in uno dei suoi programmi. Ho cercato di ricordarla senza grande successo; l’ho cercata su internet e libri, senza altrettanto successo. Allora ho pensato che il senso avrei dovuto darlo io, secondo il mio personalissimo gusto. Una sera, come faccio sempre, l’ho testata con degli amici a cena (le mie povere cavie). Non ne è avanzata nemmeno una briciola: o era buona, o avevano un sacco di fame!!

Il mio oriente d’Orata:

Ingredienti: orata (pescata), olio evo,coriandolo, lemongrass, peperoncino, zenzero, cipollotto, melograno, sale, succo di limone, riso basmati

Procedimento: cuocere in acqua salata il riso basmati. Intanto tritare il peperoncino, il lemongrass, il coriandolo, lo zenzero e il cipollotto. Mettere il una ciotola e aggiungere il limone, abbondante olio evo e un pizzico di sale. Lasciare quindi insaporire il tutto. Incidere il pesce fino a formare una griglia da ogni lato. In una padella mettere altro cipollotto, dello zenzero a pezzetti e un filo di olio evo. Quando sarà ben calda mettere il pesce in cottura e lasciare che si abbrustolisca bene da ogni lato fino a che non sarà cotto (dipende dalla grandezza del pesce ma ci vorranno circa 10 minuti). Servire accompagnando al riso basmati e irrorando generosamente con il condimento di peperoncino, lemongrass, coriandolo, cipollotto e zenzero. Adagiare infine sopra i grani di melograno.

Soundtrack:http://www.youtube.com/watch?v=0k6mQyu2GxM

keep in touch and keep cooking.

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Luca Centurelli

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Questa pagina e' un omaggio a chi mi ha fatto amare la cucina, i sapori di una volta, la qualita' e la ricerca, la passione, e qualche colpo di testa!

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