archivio | 2013

Buona Vita

IMG_3710E’ domenica pomeriggio. Frank Sinatra in sottofondo e un’Apple pie nel forno. E’ stato un week end, come spesso accade, pieno di persone, occasioni e tempo da condividere. Nonostante il cielo grigio, la pioggia e il freddo improvviso ho indossato il filtro dei colori d’autunno e ho deciso di non arrendermi. La fantasia ha preso un meraviglioso ed inaspettato sopravvento. Sono partita presto per il centro di Milano. Ancora una volta non mi ha deluso. Se si guarda questa città con occhi curiosi, riesce a stupire anche chi vive qui da sempre.

Prima tappa: Fioraio Bianchi caffè. Quando aspetti con gioia il sabato mattina per fare tutto con calma, ti aspetti un sorriso da chi ti prepara il cappuccino. Perchè , in fondo, un sorriso costa poco e riesci a portarlo con te per tutto il fine settimana.

Non sono stata fortunata questa volta ma la natura un po’ appassita all’interno del locale mi ha catturata al punto da distrarmi anche da un “musone” dietro al bancone. Cesti di rose colorate e piante verdi ovunque mi hanno regalato una boccata d’aria fresca e mi hanno fatto ricredere sull’idea un po’ snob di chi lavora al suo interno. Il locale è ricco di contaminazioni. La struttura volutamente fatiscente è arredata con mobili antichi e tavolini da osteria di altri tempi. Ho consumato un classico: cappuccino e brioches, contro ogni buon proposito salutistico che difendo con orgoglio tutta la settimana. E poi via di nuovo…..

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Camminando sotto la pioggia cado quasi casualmente, come spesso accade, in libreria e una volta uscita mi trovo davanti a Ravizza, uno storico negozio di Milano. Il mio caro fratello mi aveva annunciato che i proprietari hanno rinunciato ad un’ampia fetta di negozio di abbigliamento sportivo per lasciare posto ad un caffè su strada con possibilità di ristoro all’interno. Il luogo è incantevole. Riesce ad evocare emozioni e sensazioni inaspettate. Servono, innanzi tutto, un caffè buonissimo e in vetrina espongono torte artigianali che fanno venire l’acquolina in bocca. Entrando, poi, trovi un bancone ricco di bagel artigianali farciti di prosciutto crudo oppure salmone in una miriade di colori invitanti.

Il risultato: eccellente! Complimenti a costoro che dal 1871 hanno proprio saputo reinventarsi svecchiando il solo negozio che, seppure rimane un must della città, aveva bisogno di una folata di genuinità.

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La mia torta di mele è pronta. Ecco la ricetta:

300gr di farina, 150 gr di burro morbido, 130gr di zucchero, 2 tuorli, 1 uovo intero e 1 bustina di lievito. Per il ripieno: 1kg di mele, 1 limone, 2 cucchiai di zucchero di canna e spezie ( cannella, chiodi di garofano, zenzero e noce moscata).

Domani è il mio compleanno. Questa torta è decisamente per me. Ciò che vorrei regalarmi per questa occasione è l’augurio di non perdermi mai da me stessa. Di certo ho gli strumenti per farlo, ormai, ma la vita  è sempre complicata. Questa mattina sono stata a trovare un amico che festeggiava una ricorrenza importante e mi ha ricordato quali sono le cose vere ed urgenti dalle quali non devo mai prendere le distanze. Dipende da me e lo so bene. Quindi domani mattina mi alzerò dal letto con la forza che viene da questi pensieri e tutta la fantasia di cui dispongo perchè sia una vita piena di gioia. Buona vita anche a tutti voi….

I mille colori d’India

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Il viaggio. Mi ci hanno nutrita da piccola. Mi hanno portata in giro per il mondo. In anni in cui ancora non era estremamente facile, io ho avuto questo privilegio. Non esattamente consapevole dell’incredibile regalo ricevuto e ben lontano dal turismo di massa, ho visto luoghi di cui conservo la memoria; luoghi che aprono la mente, che permettono di vedere le cose da un’altra prospettiva.  So chi ringraziare per questo. Spero di averlo fatto, spero di farlo tutti i giorni ma non è mai abbastanza.

A volte capitava addirittura di essere dall’altra parte del mondo pensando al prossimo viaggio, quasi come se a casa non si potesse stare. Probabilmente era così ma a me piace pensare di essere stata nutrita a viaggi e fantasia, mi piace l’idea di avere in me un po’ l’anima zingara di chi ha bisogno di conoscere continuamente posti nuovi.

Normalmente direi che poi invece, acquisendo un po’ di tranquillità, mi sono calmata. Ma non è così. La dura vita, invece, mi ha dato meno energia per correre in giro per il mondo.

Comunque, anche se la smania di girovagare in continuo è un po’ sopita, penso che dentro , in fondo al cuore, ci sia sempre la fiammella che, per poche banali ragioni, mi farebbe prendere, partire e, forse non tornare!  Quel viaggio sarebbe però un viaggio diverso . Sarebbe quello che ti porta dritto verso il tuo destino, come se senza questo immancabile passo, tu non potessi concederti il lusso di andarci incontro a quello stesso destino.

Sto pensando di tornare in India. Era la fine dell’anno 1999 e l’inizio del nuovo millennio. Alcune volte , dopo anni, dimentichiamo alcuni particolari relativi ai nostri viaggi. Ma di quel Capodanno non potrei dimenticare neanche un secondo. I colori dei Sari delle donne in lontananza nella campagna del Rajasthan uniti alla terra rossa dei campi, sono tonalità che scaldano il cuore. Erano migliaia i fedeli in riva al Gange, nell’ultima notte del millennio, intenti a compiere riti religiosi e attorniati da milioni di fiori di loto adagiati sul fiume con all’interno candele brillanti come milioni di stelle. Probabilmente oggi ho bisogno di quel contrasto: rumore assordante del traffico unito al silenzio contemplativo dei luoghi di culto. I miei occhi hanno bisogno di quei colori, del profumo del cumino per le strade e dei sorrisi gentili di persone che non hanno nulla ma che sorridono perchè nella vita non vale mai la pena smettere.

Mentre cerco di mettere a punto un preventivo per questo viaggio (cosa tutt’altro che semplice se decidi di andare via a Natale) continuo a concentrarmi sui colori. Al mercato ho trovato dei meravigliosi frutti di bosco e ho fatto una crostata di frutta fresca. Sono finalmente riuscita a mettere a punto una ricetta perfetta per la pasta frolla dopo una serie lunghissima di tentativi.

IMG_3631400gr di farina – 200 gr di burro – 200 gr di zucchero – 2 uova -1 scorza di limone non trattato – 1 pizzico di sale

Il tutto direttamente in planetaria e il gioco è fatto!!! Io la lascio riposare in frigorifero. Ma una passata in congelatore, secondo me, la rende ancora più friabile.

E poi lascio a voi la fantasia di colorarla come meglio credete ispirati da luoghi magnifici e profumi esotici.  Notte notte

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Luca Centurelli

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