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Babbo Natale e un curry svuotafrigo

_MG_6707modificataSono andata in posta a spedire un pacchetto, un regalo di Natale ad un’amica che vive lontano. Ho immaginato cosa contenessero tutte le scatole che ho visto, tutte le buste accatastate alla rinfusa. Alcune colorate, altre del tipico colore naturale della carta da pacco. Ho pensato alle storie di vita di chi aprirà quei doni, ai sentimenti di chi, invece, li ha inviati. In un luogo che normalmente è asettico, noioso e per molti una scocciatura, ho immaginato storie di ogni genere. Ho respirato la magia di tutti questi pensieri. Ho visto la strada che percorreranno, tra un camion e un aereo, per finire su una bicicletta guidata da uno studente di una grande città o su un furgoncino che consegna la posta in luoghi sperduti in mezzo alle montagne. E le lettere? che magia le lettere. Ho fantasticato pensando a tutte le buste con sopra scritto Babbo Natale. Non ne scrivo una da anni ma avrei dovuto farlo, quest’anno. Anzi dovrei scriverla tutti gli anni. Ho pensato a sacchi e sacchi di juta legati in cima e pieni di lettere dirette al Polo Nord; lettere di bambini, di ragazzi, di adulti e anziani che non hanno smesso di credere a Babbo Natale. Ricordo ancora quando in 5° elementare la mia classe, in trepida attesa, si interrogava e dibatteva su Babbo Natale. Alcuni di noi erano convinti che non esistesse, altri giuravano di averlo visto. Altri ancora, pur non avendo questa convinzione, non volevano credere che non fosse vero, non volevano rassegnarsi. Ma avevamo un patto con la nostra maestra. Di lei ci fidavamo, sapevamo che non ci avrebbe mentito. Eravamo d’accordo che prima di andare alle medie ci avrebbe rivelato la verità. E così fu. E’ stato un passaggio fondamentale nella mia vita, lo ricordo molto bene ancora oggi. Ma io non mi sono rassegnata e ho continuato a credere a Babbo Natale.

C’ è aria di partenza a casa mia e così il frigorifero piano piano si intristisce rimanendo sempre più vuoto. E’ in questi momenti che preparo i piatti che preferisco. Quelli dettati dal caso, quelli dove è veramente necessaria la fantasia per mettere insieme i pochi ingredienti di cui disponi, quelli che prepari con il cuore perché dovranno essere degni di una ricetta studiata nei minimi dettagli. L’altra sera  è andata così e vi mostro il risultato. Complice, forse, un programma che ho visto di uno chef che racconta lo street food thailandese, mi sono lasciata prendere la mano e ne ho fatto la mia versione svuota frigo.

Straccetti di tacchino al curry con cavolfiori colorati:

Ingredienti: filetti di tacchino, cavolfiori colorati, latte di cocco (o panna), curry, olio evo, uvetta, pinoli, sale e pepe.

Procedimento: portare ad ebollizione abbondante acqua salata. Tagliare i ciuffetti di cavolo e lavarli bene. Immergerli quindi nell’acqua bollente per circa 8/10 minuti. Nel frattempo mettere l’uvetta in ammollo in acqua. Tagliare il tacchino a striscioline. In un’ampia padella o un wok mettere un filo di olio evo e far cuocere a fiamma viva il tacchino per circa 2 minuti. Aggiungere quindi i cavolfiori scolati, i pinoli e l’uvetta strizzata. Condire con sale e pepe. Aggiungere il curry e il latte di cocco. Lasciar cuocere ancora 2/3 minuti. Servire con riso basmati.

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=nZ6yQgBvuoI

keep in touch and keep cooking.

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incontrarsi ancora con polpettine al limone

_MG_1930modificataAlcune volte ci si separa solo per poche settimane. Quando ci si rincontra ci si vede diversi, cambiati, anche se sono trascorsi pochi giorni. Ci vuole un po’ di tempo per tornare a riacquistare la completa familiarità. Chissà perchè! Dopo qualche minuto insieme, però, si ricordano tutte le caratteristiche speciali. Dopo poco si ritrovano le proprie debolezze, la perfezione di alcune espressioni e la meraviglia dei piccoli difetti. Bastano pochi secondi per sentire di nuovo il sapore di casa. Concentriamoci su quelli, senza chiedere troppo a noi stessi, senza cercare di essere diversi perchè ci sentiamo inadeguati. Concentriamoci sulle cose che sappiamo di noi e di chi abbiamo di fronte. Il resto è da scoprire; con leggerezza, con calma e senza fretta. Rincontrarsi è, se vogliamo, un nuovo inizio e se riusciamo a partire da questo spunto, avremo sempre cose nuove da raccontarci e da condividere. Io, ormai lo sapete, credo nella condivisione; ho fiducia negli altri e desidero quindi aprire cuore e mente al prossimo con il sorriso. Proprio quel sorriso di chi parte sempre dal presupposto che la semplicità del cuore è un dono prezioso che denaro, cultura, potere e status non potranno mai comprare se non proviene sinceramente dal nostro io più interiore.
Ieri sono uscita dall’ufficio con un pensiero ben definito per cena e per il blog: polpettine di carne al limone.

Ingredienti: 400 gr. di carne trita, 100 gr. di parmigiano reggiano, 50 gr. di pangrattato, 1 uovo e 1 tuorlo, scorza di 1 limone, sale, pepe, prezzemolo, aglio, olio per friggere.

Procedimento: in una pirofila mettere la carne, il parmigiano, il pangrattato, l’uovo e il tuorlo, il prezzemolo tritato, sale e pepe. Impastare a mano finchè tutti gli ingredienti non si saranno amalgamati bene. Scaldare abbondante olio per friggere in una padella. Formare delle palline (piuttosto piccole) e friggere quando l’olio sarà ben caldo e fino a doratura completa.

Posso dirvi che una tira l’altra….

Soundtrack: http://www.youtube.com/watch?v=sVzvRsl4rEM

keep in touch and keep cooking

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spiedini detox

_MG_0512modificataHo bisogno di novità, sempre. E’ la mia condanna vera. Non ne esco da questa cosa, ormai l’ho ben capito. Penso, scrivo, ragiono e faccio tutte le mie considerazioni. A volte riesco perfino ad arrivare ad alcune conclusioni. Ma solo a volte. Perché il mio cervello è sempre in movimento, non si ferma mai. Mi sono chiesta anche se questo accade anche di notte o se, almeno in quell’occasione, riesco a riposare. Chissà! Ho bisogno di placare sempre la mia sete di attingere segreti di vita. Che siano miei o di altri, ne ho bisogno. Senza maschere, senza filtri. Non viene sempre bene. Ogni tanto cerco di spiegarlo ma non tutti vogliono sentire. A chi non ascolta però non parlo più. Perchè non ha senso; perchè è giusto così. Anche se devo dire che per me è difficile stare zitta, fin da quando ero bambina. Non riesco a non dire quello che penso. Non riesco a guardare un’ingiustizia senza ribellarmi. Ma voglio la serenità, la ricerco in continuazione. Perché sorridere è la migliore occasione che abbiamo nella vita. E’ la strada più bella per guardare davanti, indietro e da ogni lato.
Oggi dieta, perchè dopo un dolce come quello di ieri ci vuole un po’ di respiro. Ma ho capito che i dolci con le fragole sono la vostra passione, e anche la mia.

Spiedini di gamberi e seppioline con spinaci al burro

Ingredienti: code di gamberi, seppie piccole, spinaci, sale, pepe, olio e una noce di burro.

Procedimento: pulire e lavare gli spinaci. Metterli in padella e lasciarli cuocere finchè non si saranno ridotti. Scolare eliminando l’acqua che producono e rimettere in padella per un paio di minuti. Fare degli spiedini con i gamberi e le seppie. Scaldare una griglia e mettere a cuocere gli spiedini. Basteranno pochi minuti. Un goccio di olio a crudo e buona detox!

Soundtrack (non sono certa di essere d’accordo con my Dj):   http://www.youtube.com/watch?v=6ry1RtI3Hzg

keep in touch and keep cooking

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Luca Centurelli

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Questa pagina e' un omaggio a chi mi ha fatto amare la cucina, i sapori di una volta, la qualita' e la ricerca, la passione, e qualche colpo di testa!

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