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storia di un Mojito e di un’amicizia

IMG_6863modificataOggi parla Francy. Leggendo il suo post mi sono accorta che non è rimasto molto da dire sul nostro incontro. E’ stato così come lo descrive lei: la storia di un’Amicizia, di un dono sincero. Non dobbiamo dimenticarlo mai. Dietro a occhi pieni di passione si cela un cuore profondo dentro il quale poter sentirsi al sicuro: è il suo e chi la conosce veramente ne sente il calore. Sono arrossita leggendo queste parole e mi sono commossa perché ricordo perfettamente quella sera di più di due anni fa e ricordo il sorriso abbagliante che ho trovato dietro la porta. Spesso si dice che le cose belle bisogna andarle a cercare. Forse ogni tanto si ha la fortuna che bussino direttamente alla porta di casa:

 

Sono mesi che prometto a Chiara di scrivere un articolo per il blog ma mi sono persa via tra lavoro, allenamenti, pensieri, vita che scorre.
Stasera però è una serata tranquilla, condita da due lunghe telefonate con due carissime amiche, una delle quali è proprio Chiara ed è di lei che voglio parlare in questo “articolo”.
(Chiara mi hai detto di poter scegliere qualsiasi argomento e io ho scelto Te…e l’Amicizia!)

Il nostro primo incontro risale a non molto tempo fa, poco più di due anni e mezzo. Sono stata invitata, da amicizie in comune, a casa sua senza che ci conoscessimo prima; un po’in imbarazzo ho accettato l’invito perché mi era stato detto che Chiara fosse una persona accogliente e serena.
Appena varcata la soglia di casa, sono stata accolta da due occhioni azzurri, un sorriso vero e un calore insolito al primo incontro; “Piacere Francesca” “Piacere mio, Chiara” ed è nato spontaneo un abbraccio che ancora ricordo per il coinvolgimento e l’intensità, non la solita stretta di mano qualunquista.
Da subito mi è sembrato come se ci conoscessimo da una vita: nessun imbarazzo, nessuna diffidenza ma un’inaspettata sintonia a pelle, al primo sguardo.

Mi ha anche presa subito per la gola; l’apericena che aveva preparato, servito sul terrazzo, arredato per l’occasione con luce soffusa e candele, era qualcosa di unico per la scelta delle pietanze, per i profumi e i colori, per i sapori unici e la bellezza di ogni piatto. Ho scoperto immediatamente che il cibo cucinato da Chiara è festa e gioia per il gusto, l’olfatto e, last but not least, anche per la vista.
Tutti i piatti hanno un ingrediente segreto che rende speciali anche i più semplici: l’Amore.
Lo mette in ogni cosa che fa, a maggior ragione quando si tratta di cucinare e si sente, eccome se si sente!

Il mio cuore è uscito da quella casa con la consapevolezza di avere, da quella sera, un’Amica in più, un’Amica speciale per giunta.
Sì perché Chiara è l’Amicizia, è quel genere di persona che augurerei a tutti di avere al proprio fianco.
Non ha pregiudizi e preconcetti; quando le affido i miei pensieri so che mi guarderà, mi sorriderà, starà un po’ in silenzio poi mi darà i suoi consigli, il suo parere, la sua opinione ma mai un giudizio, mai un rimprovero.
Ha quel dono innato di accarezzare e prendersi cura dell’anima delle persone che le sono vicine, al suo fianco infatti non ci si sente mai sbagliati

In questi due anni e mezzo abbiamo “coltivato” la nostra amicizia a suon di cene, relax in montagna, in collina, al mare, chiacchierate in luoghi sacri e profani, sentendoci sempre libere di essere noi stesse.

Come ho scritto un paio d’anni fa al nostro gruppo di amiche: “gli amici sono la famiglia che ci scegliamo” e io sono davvero onorata di poter condividere il mio cammino con Chiara ed è per questa ragione che ho deciso di scrivere questo articolo.

Questo però è un blog di cucina, allora termino con una ricetta; più che cucinare io amo preparare cocktail e questa è la ricetta del mio Mojito, da preparare ascoltando Ironic di Alanis Morissette e da sorseggiare chiacchierando con sottofondo “High and Dry” e “Creep” dei Radiohead.

Ingredienti: ½ lime, 2 cucchiai di zucchero di canna, menta q.b., rum bianco (4/7 cl. In base ai gusti), soda o acqua frizzante

Preparazione: Lavare la menta, il lime e tagliarlo a pezzetti. Tritare il ghiaccio. In un bicchiere tumbler alto mettete due cucchiai di zucchero di canna, aggiungete il lime. Con un muddler, più comunemente detto pestello, pestate bene il tutto in modo tale da spremere il lime e impastare il tutto con lo zucchero. Aggiungete le foglie di menta nel bicchiere e sempre con il muddler esercitate una leggerissima pressione in modo da amalgamare gli ingredienti, stando attenti a non lacerare le foglie di menta (la lacerazione della menta porta la fuoriuscita di oli leggermente forti e amari). Riempite il bicchiere fino all’orlo con ghiaccio tritato, aggiungete il rum e completate con soda o acqua frizzante. Miscelate il mojito: questa fase è molto importante. Bisogna mescolare in modo da distribuire uniformemente la base di lime, zucchero e menta, in tutto il bicchiere; la base non deve rimanere sul fondo del bicchiere, mescolate con movimenti dal basso verso l’alto alternati da movimenti circolari.

Aggiungete due cannucce da cocktail, il mojito perfetto ora è pronto per essere bevuto.
Salute!

Soundtrack 1:https://www.youtube.com/watch?v=Jne9t8sHpUc

Soundtrack 2:https://www.youtube.com/watch?v=BciOfJsqh7M 

Soundtrack 3:https://www.youtube.com/watch?v=XFkzRNyygfk 

Keep in touch and keep cooking.

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Down to the river!!!

La voce suadente del Boss mi ha spinta nuovamente a scrivere. Non che sia mancata la voglia in questo periodo. Non che non ci siano state occasioni ed argomenti. Potrei banalmente addurre a banalità quali impegni, lavoro e bla bla bla ma faccio parte di quei  pragmatici che credono che volere sia una condizione sufficiente per fare (non tutto, ma questo sì). Se non si riesce c’è una ragione. Giusta, rispettabile e intima a sufficienza per non indagare, ma c’è! Ieri sera Springsteen mi ha fatto venire voglia di cantare, di ballare, di ascoltare e di scrivere. Posso dire che il mio viaggio interiore ha fatto solo un altro piccolo passettino nel cammino della vita.  Oggi avrei avuto il desiderio di cancellare tutta la libreria di i-tunes per reinserire tutto ciò che oggi mi rappresenta. Amo il divenire  dell’essere umano e quando la vena creativa prende il sopravvento, il rischio che si possa generare qualcosa di formidabile mi fa venire i brividi lungo la schiena. Cosa ho fatto in questo lungo mese?? pensandoci la mia mente si svuota…diventa un foglio bianco ma non è così. Se volessi potrei pensarci ma non è interessante. Mi pare invece interessante comunicare che sul Gambero Rosso Channel ho incontrato Lorraine Pascale. Personalmente la trovo la Venere Nera della nuova cucina inglese. Veramente il mio genere di programma. Baking Made Easy è stuzzicante. Non si parla solo di ricette ma lo stile è al confine tra Francia e Inghilterra. E’ curioso come in Italia non esistano programmi di questo genere. Abbiamo una delle cucine più favolose al mondo. Dovremmo essere i migliori ma anche in questo campo abbiamo insegnato il nostro sapere al mondo senza prenderci la briga di imparare qualcosa mentre stavamo distribuendo i nostri preziosi segreti. Forse siamo altezzosi e boriosi…non lo so. Quello che è certo è che, anche in tv, non riusciamo a dare ai nostri programmi di cucina gli stessi colori di altri paesi che non hanno la metà della nostra tradizione e del talento che abbiamo noi. Ma ora voglio tornare a Lorraine. Credo sia un fenomeno in Inghilterra in questo momento. Ex modella, bella e sorridente. Ma non è questo il suo punto di forza. E’ accattivante ed è easy…veramente easy come le sue ricette. Propone canapè, focacce, brownies con i biscotti e muffins. Si diletta nel fare il pane in diversi tipi e cita la nonna con il tuo immancabile tea time delle 17.00. Apparentemente niente di speciale ma non è così. La regia di questi programmi è precisa. Cucine familiari, il setting è una casa. Che sia ambientato in campagna o in un piccolo appartamento di East London poco importa perché riesci sempre a ben immaginare la vita dello chef che sta cucinando. Alla fine pensi che la sua vita sia così. Descritta con colori vividi. Cucine piene di ciò che lo rappresentano ma attrezzate a dovere con tutto quello che serve ad un grande chef o ad un appassionato di cucina. Materiali naturali su quali stendono impasti o frutta e verdura combinandoli con grazia fino a nutrire occhi e menti. Così il lavoro è già fatto. Nessuno ha assaggiato il piatto ma ciò che si è visto ha permesso di nutrire l’immaginazione e hai modo di sentire le papille gustative  già in fermento…perchè sai quanto sarà delizioso.

Sono di ritorno da Londra.  Si vede , vero?? sembro quasi di parte. Va bene. Lo confesso. Con Londra non sono obiettiva. E’ un’ossessione tale che ci vado in continuazione. Mi domando e mi domandano come mai ancora io non abbia deciso di traslocare. e la risposta qual’è?!?!?! non lo so. E’ una di quelle cose a cui non so dare una spiegazione ma, senza pensarci molto confido nel fatto che prima o poi, una risposta arriverà.

Per sentirmi un po’ a Londra ho deciso di dare inizio alle serate in terrazzo…altra famosa tradizione di casa mia. Il tempo , fino ad ora, non lo aveva permesso ma questo fine settimana pareva essere il giusto inizio. Non è stato possibile organizzare la festa delle ciliegie che avevo progettato. Perché?? il mio ciliegio ha deciso che, per quest’anno , non meritavamo ciliegie….e me l’ha fatto capire bene. Ha deciso di farne solo una che mi è cascata sulla testa mentre sistemavo i fiori. Poi basta….più nulla! Alquanto bizzarro ma dicono che sia normale.

Ieri sera è stata una bella serata. Tanta allegria…leggerezza…come piace a me…! quando è così non mi accorgo del tempo che passa e la serata è volata. I preparativi sono stati duri perché, come al solito, il sabato è una giornata densa di commissioni e impegni anche se rimane sempre il giorno che preferisco. Ma dalle 15 ieri si è cucinato. Avvalendomi della preziosa collaborazione di Vale ho sfamato 15 persone.  Il cous cous non poteva mancare. Così come l’insalata greca. Era la prima festa in terrazzo e le tradizioni (sopratutto quelle nate per caso) vanno rispettate. Poi ho deciso di ascoltare un po’ del richiamo della terra che porto nel cuore: la Sicilia. Quindi polpettine di melanzane con menta (sono andate letteralmente a ruba) e cannoli di ricotta con cannella e gocce di cioccolato. Prima di questo, però avevo anche bisogno di dare ascolto a Lorraine che in questi giorni mi ha così tanto catturata. Quindi ho preparato dei maccheroncini al formaggio gratinati al forno. Ovviamente ho fatto anche il pane ai cereali.

Prosecco come se piovesse e Spritz preparato direttamente in caraffa in modo che non mancasse mai….

La serata è trascorsa tra chiacchiere e risate……e in mezzo a un sacco di palloncini bianchi e candele. Un bel sabato……

Alla prossima……..

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Luca Centurelli

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Questa pagina e' un omaggio a chi mi ha fatto amare la cucina, i sapori di una volta, la qualita' e la ricerca, la passione, e qualche colpo di testa!

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