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il mio oriente d’Orata

_MG_6189modificataLa cosa più difficile per le persone è capirsi. A volte ho la netta convinzione che la comunicazione sia sottovalutata, che sia la ragione di molte discussioni. Litigi ed incomprensioni nascono, a volte, proprio da persone che si ascoltano poco e che comunicano ancora meno. Davanti ad una bottiglia di vino, tre calici e del buon formaggio di malga, tutto è più semplice. Ci si racconta la vita senza troppe inibizioni, si scoprono piccoli dettagli di ognuno e si può lasciare alle spalle una lunga giornata di lavoro. I giorni trascorrono vorticosamente rapidi per me, in questo periodo. Le cose da fare sono tantissime e non mi accorgo di arrivare a sera in un batter d’occhio. Si avvicinano le feste. Si cominciano a vedere le prime luci natalizie, i primi addobbi su balconi e terrazzi e io non faccio che pensare alla ciclicità delle nostre vite. A quanto sia tutto così scandito da eventi di cui già conosciamo il corso. Ormai anche l’etere ha imparato quanto io voglia, invece, sradicare questi appuntamenti. Vorrei che Natale fosse, per una volta, in estate e andare in vacanza per tutto il mese di dicembre. Vorrei che gli uccellini non migrassero in paesi caldi in questi giorni. Vorrei che rimanessero ad annunciare l’arrivo del tepore primaverile. Vorrei che ogni discussione fosse costruttiva, vorrei che tutti si capissero anche parlando la stessa lingua e vorrei cominciare a brindare oggi, per tutti i nostri sogni riposti in quel cassetto, quello che apriamo solo a volte e troppo spesso dimentichiamo di avere. Vorrei che nelle case potessero stare alberi di Natale alti 3 metri per addobbarli come fosse il Carnevale di Rio. Vorrei che il giorno dopo Natale fosse Ferragosto per fare gavettoni in spiaggia e quello dopo ancora fosse S.Lucia per festeggiare la mia mamma e portare tanti regali a tutti i bambini.

Oggi vado verso est, o meglio vado incontro a quello che, in questo momento, sento come il mio personalissimo oriente. Questa ricetta è frutto di un’idea raccolta da Jamie Oliver tanto tempo fa in uno dei suoi programmi. Ho cercato di ricordarla senza grande successo; l’ho cercata su internet e libri, senza altrettanto successo. Allora ho pensato che il senso avrei dovuto darlo io, secondo il mio personalissimo gusto. Una sera, come faccio sempre, l’ho testata con degli amici a cena (le mie povere cavie). Non ne è avanzata nemmeno una briciola: o era buona, o avevano un sacco di fame!!

Il mio oriente d’Orata:

Ingredienti: orata (pescata), olio evo,coriandolo, lemongrass, peperoncino, zenzero, cipollotto, melograno, sale, succo di limone, riso basmati

Procedimento: cuocere in acqua salata il riso basmati. Intanto tritare il peperoncino, il lemongrass, il coriandolo, lo zenzero e il cipollotto. Mettere il una ciotola e aggiungere il limone, abbondante olio evo e un pizzico di sale. Lasciare quindi insaporire il tutto. Incidere il pesce fino a formare una griglia da ogni lato. In una padella mettere altro cipollotto, dello zenzero a pezzetti e un filo di olio evo. Quando sarà ben calda mettere il pesce in cottura e lasciare che si abbrustolisca bene da ogni lato fino a che non sarà cotto (dipende dalla grandezza del pesce ma ci vorranno circa 10 minuti). Servire accompagnando al riso basmati e irrorando generosamente con il condimento di peperoncino, lemongrass, coriandolo, cipollotto e zenzero. Adagiare infine sopra i grani di melograno.

Soundtrack:http://www.youtube.com/watch?v=0k6mQyu2GxM

keep in touch and keep cooking.

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la felicità è il mezzo. Carpaccio di salmone e orata con pompelmo rosa e melograno

_MG_6137modificataCi domandiamo il perchè di alcuni avvenimenti; ci chiediamo come mai accadano certe cose, sopratutto quelle più dure, le più difficili da comprendere. Ci chiediamo meno il perchè delle gioie, le viviamo e basta, lasciando da parte i dubbi e le incertezze. Forse le domande ce le poniamo anche, ma le risposte ci soddisfano di più. Siamo pronti ad essere felici. Il fatto è che la vita stessa è un viaggio e abbiamo l’onere di attraversarlo con felicità. Sì, perchè la felicità è il vero ed unico mezzo che dovremmo perseguire sempre, senza perderlo mai di vista. Dovremmo farlo per noi stessi, per le persone che ci amano, per quelle che non ne hanno la possibilità e per quelle che a questo privilegio hanno rinunciato. Non ci sono risposte vere nelle cose ma possiamo pensare di camminare sempre pensando che la vita sia oggi, adesso in questo istante preciso e che di questa vita non ne vada sprecato neanche un secondo. Qualcuno lo vorrebbe per noi. Qualcuno vorrebbe che non fossimo mai stanchi, che ci comportassimo senza preoccuparci delle conseguenze, che agissimo come se non ci fosse un domani. Allora facciamolo sempre, da subito, senza lamentarci mai per le piccolezze della vita: riconosciamole. Questo è quello che ho capito questo weekend, gente! Spero possa essere utile anche a voi…

Carpaccio di salmone e orata con pompelmo rosa e melograno:

Ingredienti: carpaccio di salmone e orata, pompelmo rosa, melograno, fior di sale, pepe, olio evo, aceto balsamico.

Procedimento: su un piatto da portata adagiare i carpacci. Tagliare accuratamente il pompelmo eliminando le parti fibrose e bianche. Ricavarne dei piccoli spicchi sottili. Mettere sopra il carpaccio. Sgranare il melograno, cospargerlo sopra al carpaccio e condire con fior di sale, olio evo, pepe e aceto balsamico. E’ possibile abbinare il carpaccio ad un riso basmati.

Soundtrack:http://www.youtube.com/watch?v=0KaWSOlASWc

keep in touch and keep cooking

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Milano e la sua insalata croccante con mandorle e melograno

_MG_5718modificataMilano è la città del movimento, dove tutto sembra possibile. E’ vitale e innovativa, il passo verso l’Europa. Camminando per la città, di questi tempi, se ne scorge il cambiamento costante. Si percepisce lo sforzo che è in corso verso l’Expo. Sono nata qui e ho sempre vissuto a Milano ma non ho mai avuto questa sensazione di mutamento radicale. Milano si sta sforzando per adeguarsi ad alcune caratteristiche molto europee alle quali non aveva ancora fatto caso. I milanesi ci provano anche loro. C’è uno zoccolo duro che continua ad arroccarsi alle formalità che la città provinciale ha ostentato fino a pochi anni fa. Nonostante il cambiamento, queste persone, non vogliono saperne e vivono nei loro elisir di perbenismo ed omologazione guardando dall’alto in basso tutto quanto si muove senza l’approvazione di chi fa girare il denaro. Questo aspetto è ciò che negli anni mi ha fatta sentire distante dalla mia città e dalle persone che la abitano; troppo spesso mi sono imbattuta in orde di donne e uomini tutti uguali, vestiti nello stesso modo e con gli stessi sguardi di fama e potere. Oggi non voglio più guardare in quel senso (perché tutto ciò non è sparito ahimè). Oggi mi sono svegliata nella città dei grandi eventi e sento, però, che la mia ambivalenza nei suoi confronti si è un po’ attenuata. Preferisco scorgerne la sregolatezza, il genio, il fermento delle grandi intuizioni. Preferisco viverla come la città che gli artisti la scelgono come casa, dei poeti che la rincorrono cercando la loro ispirazione e degli interpreti che si sforzano per comprenderne i mille linguaggi. Per qualcuno è il traguardo, per altri è un punto di partenza.  C’è però spazio per tutti e, seppur esigente e spietata, è una città che dona sempre un’altra chance.

Vi racconto di un’insalata super facile, apparentemente banale ma che ben rappresenta questa stagione. E’ croccante, con una nota aspra gradevole e piena di sapore. Insalata croccante con mandorle e melograno

Ingredienti: lattughino, pomodorini datterini, mandorle (o noci), melograno, glassa di aceto balsamico, fior di sale, olio evo.

Procedimento: lavare e asciugare accuratamente il lattughino. Tagliare i pomodorini a metà, aggiungere le mandole. Sgranare il melograno e unirlo all’insalata. Condire con fior di sale, olio evo e glassa di aceto blasamico.

Soundtrack:https://www.youtube.com/watch?v=4B_UYYPb-Gk

keep in touch and keep cooking

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Luca Centurelli

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