il mio oriente d’Orata
La cosa più difficile per le persone è capirsi. A volte ho la netta convinzione che la comunicazione sia sottovalutata, che sia la ragione di molte discussioni. Litigi ed incomprensioni nascono, a volte, proprio da persone che si ascoltano poco e che comunicano ancora meno. Davanti ad una bottiglia di vino, tre calici e del buon formaggio di malga, tutto è più semplice. Ci si racconta la vita senza troppe inibizioni, si scoprono piccoli dettagli di ognuno e si può lasciare alle spalle una lunga giornata di lavoro. I giorni trascorrono vorticosamente rapidi per me, in questo periodo. Le cose da fare sono tantissime e non mi accorgo di arrivare a sera in un batter d’occhio. Si avvicinano le feste. Si cominciano a vedere le prime luci natalizie, i primi addobbi su balconi e terrazzi e io non faccio che pensare alla ciclicità delle nostre vite. A quanto sia tutto così scandito da eventi di cui già conosciamo il corso. Ormai anche l’etere ha imparato quanto io voglia, invece, sradicare questi appuntamenti. Vorrei che Natale fosse, per una volta, in estate e andare in vacanza per tutto il mese di dicembre. Vorrei che gli uccellini non migrassero in paesi caldi in questi giorni. Vorrei che rimanessero ad annunciare l’arrivo del tepore primaverile. Vorrei che ogni discussione fosse costruttiva, vorrei che tutti si capissero anche parlando la stessa lingua e vorrei cominciare a brindare oggi, per tutti i nostri sogni riposti in quel cassetto, quello che apriamo solo a volte e troppo spesso dimentichiamo di avere. Vorrei che nelle case potessero stare alberi di Natale alti 3 metri per addobbarli come fosse il Carnevale di Rio. Vorrei che il giorno dopo Natale fosse Ferragosto per fare gavettoni in spiaggia e quello dopo ancora fosse S.Lucia per festeggiare la mia mamma e portare tanti regali a tutti i bambini.
Oggi vado verso est, o meglio vado incontro a quello che, in questo momento, sento come il mio personalissimo oriente. Questa ricetta è frutto di un’idea raccolta da Jamie Oliver tanto tempo fa in uno dei suoi programmi. Ho cercato di ricordarla senza grande successo; l’ho cercata su internet e libri, senza altrettanto successo. Allora ho pensato che il senso avrei dovuto darlo io, secondo il mio personalissimo gusto. Una sera, come faccio sempre, l’ho testata con degli amici a cena (le mie povere cavie). Non ne è avanzata nemmeno una briciola: o era buona, o avevano un sacco di fame!!
Il mio oriente d’Orata:
Ingredienti: orata (pescata), olio evo,coriandolo, lemongrass, peperoncino, zenzero, cipollotto, melograno, sale, succo di limone, riso basmati
Procedimento: cuocere in acqua salata il riso basmati. Intanto tritare il peperoncino, il lemongrass, il coriandolo, lo zenzero e il cipollotto. Mettere il una ciotola e aggiungere il limone, abbondante olio evo e un pizzico di sale. Lasciare quindi insaporire il tutto. Incidere il pesce fino a formare una griglia da ogni lato. In una padella mettere altro cipollotto, dello zenzero a pezzetti e un filo di olio evo. Quando sarà ben calda mettere il pesce in cottura e lasciare che si abbrustolisca bene da ogni lato fino a che non sarà cotto (dipende dalla grandezza del pesce ma ci vorranno circa 10 minuti). Servire accompagnando al riso basmati e irrorando generosamente con il condimento di peperoncino, lemongrass, coriandolo, cipollotto e zenzero. Adagiare infine sopra i grani di melograno.
Soundtrack:http://www.youtube.com/watch?v=0k6mQyu2GxM
keep in touch and keep cooking.
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